La Scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Palermo, esclusa dalla tornata di accreditamenti per l’anno accademico 2025 2026 insieme a quella di Messina, si avvia a ripartire dal prossimo anno formativo.
Il ricorso presentato dall’Università di Palermo non ha avuto esito positivo, ma il quadro è cambiato grazie a un lavoro di riorganizzazione e di rafforzamento della rete formativa tra Policlinico e Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello, con il dipartimento interaziendale di area materno infantile, e alla revisione dei parametri nazionali di accreditamento che tiene in conto il calo della natalità e della conseguente riduzione dei parti su tutto il territorio nazionale, che rendevano i vecchi target poco aderenti alla realtà.



“L’obiettivo, insieme con i docenti della Scuola, sarà formare professionisti preparati, consapevoli e umani, in grado di prendersi cura della salute e del benessere delle donne – ha evidenziato Laganà –. L’ampia rete formativa integrata in tutta la provincia di Palermo permetterà di valorizzare le competenze e le esperienze di ogni struttura ospedaliera, rafforzando anche le collaborazioni con gli altri centri regionali, nazionali e internazionali. Solo attraverso una formazione solida e condivisa potremo costruire una ginecologia e ostetricia palermitana sempre più forte e moderna, capace di coniugare ricerca, clinica e innovazione al servizio delle pazienti. È un progetto collettivo di tutta la Sicilia occidentale, che mette al centro la crescita dei nostri specializzandi, il futuro della Scuola e il valore della cura delle donne in tutte le fasi della vita”.

