Le 26 famiglie che occupavano l’ex convento di Santa Maria della Pietà di via Alloro, da oggi si sono trasferite nella struttura d’accoglienza dell’OPCER (Opera Pia Cardinale Ernesto Ruffini) di Boccadifalco, nella quale i nuclei familiari non saranno disgregati e verranno seguiti da un progetto affidato all’associazione “Padrenostro”, che promuoverà un percorso di autonomia abitativa e di inclusione sociale in collaborazione con i servizi sociali del Comune. Nessuno stanziamento delle famiglie, ma una struttura d’emergenza in attesa di soluzioni definitive.
Si completa così un lungo percorso avviato dall’amministrazione per tutelare le famiglie, dopo che si è resa necessaria l’ordinanza di sgombero dall’immobile di via Alloro a causa dei potenziali pericoli derivanti l’evidente stato di degrado in cui versa l’immobile. Rischi emersi durante il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto in Prefettura, durante il quale è stata ribadita l’esigenza di mettere in sicurezza l’edificio di via Alloro.
“Per l’amministrazione si è trattato di un’operazione difficile, ma grazie alla collaborazione tra gli uffici, la Prefettura, la Curia Arcivescovile e le associazioni vicine alle famiglie, oggi viene raggiunto un risultato importante. L’ordinanza di sgombero è un atto formale necessario, ma occorre sottolineare come il trasferimento delle 26 famiglie sia avvenuto in un clima di concertazione e di collaborazione tra l’amministrazione e queste famiglie, senza il bisogno né di ricorrere a uno sgombero forzato, né di dover separare i figli dai propri genitori. Tutto ciò denota una grande sensibilità da parte di questa amministrazione sul tema delle politiche abitative, che vede l’assessore all’Emergenza abitativa Antonella Tirrito e i suoi uffici impegnati per trovare alternative e soluzioni diversificate sempre a misura di persona, perché quello dell’abitare è un tema di giustizia sociale ed equità, sempre nel rispetto della legalità“, afferma il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
Per l’assessore all’Emergenza abitativa Antonella Tirrito “il percorso intrapreso in questa circostanza lancia un metodo nuovo dell’amministrazione che potrebbe diventare un modello replicabile. Sono soddisfatta del senso di comunità che si è creato, nel quale ognuno si prende cura dell’altro, soprattutto del più debole. Le famiglie si stanno aiutando tra di loro per fare il trasloco e questo clima di dialogo e ascolto instaura un metodo di collaborazione tra gli uffici per trovare soluzioni alternative che reprimono le occupazioni e promuovono il diritto a un tetto”.