“Trovo molto curioso che dai banchi dell’opposizione oggi si gridi allo scandalo per l’aumento dell’Irpef di 9 milioni e che si faccia appello all’amministrazione Lagalla affinché blocchi questi aumenti. Lo trovo curioso perché, se i palermitani non avessero avuto la possibilità di votare e liberare la città dalla precedente amministrazione, l’aumento sarebbe stato di oltre 52 milioni. Tale era, infatti, la previsione di aumento Irpef per il 2023 che ho ereditato”.
“Non comprendo quale sia la contestazione: aver neutralizzato l’aumento per il 2022 e aver ridotto nel 2023 da 52 milioni a 9 l’aumento che era stato previsto dalla vecchia maggioranza, oggi in opposizione? Beh, se questa è l’accusa che ci viene mossa, siamo ben contenti di aver evitato una tale stangata ai palermitani, riuscendo in pochi mesi a contenere il danno. E, considerando che quest’anno la TARI costerà 10 milioni in meno, possiamo dire che nel complesso la pressione fiscale sui palermitani sarà ridotta di un milione di euro nel 2023. In soli 9 mesi abbiamo fatto tutto ciò che altri non sono stati capaci di fare nell’ultimo quinquennio. Meno demagogia e più verità quando ci si rivolge ai cittadini: senza le nostre manovre – rese possibili dal sostegno del Governo nazionale – oggi l’aumento sarebbe molto più gravoso, abbiamo evitato il peggio e continueremo a mitigare la pressione fiscale anche nei prossimi anni”.