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Palermo, vicesindaco Varchi: “Evasione e società partecipate sono la priorità” CLICCA PER IL VIDEO

lunedì 2 Gennaio 2023

Doveva essere la prima tra le interviste programmate da ilSicilia.it per la rubrica “Qualcosa in Comune”. Invece, l’appuntamento con il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi, che tra le altre cose ha anche la delicata delega al Bilancio, è diventato l’ultimo tra quelli per presentare la giunta Lagalla.

Il perché lo spiega la stessa deputata: Non volevo fare proclami, volevo far parlare i fatti. Anche quando ho spiegato alla Roma al ministero dell’Economia cosa stavamo facendo per rimettere in carreggiata il Comune, dubitavano che ci saremmo riusciti in così pochi mesi. Abbiamo lavorato. E ci siamo riusciti. E adesso sono felice di poterne parlare”.

Cosa significa per il Comune di Palermo aver rispettato tutte le scadenze, approvando rendiconto 2020, bilancio consolidato 2021 e bilancio di previsione 2022-2024?

Significa avere le carte in regola. Significa avere un Comune che tornerà ad essere amministrato secondo i normali canoni della contabilità pubblica. Abbiamo colmato un vuoto intollerabile per la quinta città d’Italia. Nella mia duplice veste ho partecipato a Roma anche all’approvazione della legge finanziaria nella quale abbiamo ricevuto dei primi segnali di apprezzamento per la nostra opera, segno di una recuperata credibilità istituzionale del nostro comune in sede nazionale. 

Cosa comporta per Palermo?

Arriverà la struttura commissariale per l’emergenza cimiterialearriveranno dei fondi specifici per combattere la difficoltà nella riscossione e quindi rendere il Comune capace di riscuotere i propri crediti. Arriverà una norma che ci mette al sicuro in vista del caro energia, per l’aumento di tutti quei servizi a domanda individuale rispetto ai quali possiamo non aumentare il costo per i palermitani, poiché le sanzioni sono state eliminate. Questo comporterà per il Comune di Palermo il recupero di una somma pari a nove milioni di euro. E la correntezza finanziaria comporterà il trasferimento da Roma di oltre 300 milioni di euro che a causa della gestione provvisoria il comune non aveva a disposizione.

Cosa comporta la presenza di commissario straordinario per l’emergenza cimiteri?

Quando ci siamo insediati abbiamo preso atto di un’emergenza assolutamente straordinaria, una pagina dolorosa per la città di Palermo. All’inizio, abbiamo cercato di affrontarla con gli strumenti normativi ordinari. Abbiamo dato sepoltura a più di 300 salme in questi sei mesi, ma ovviamente non è bastato. Quindi, ci siamo resi conto con il sindaco che era necessario un intervento straordinario, da attuare di concerto con la Protezione civile. Abbiamo chiesto ed ottenuto da Roma, grazie anche all’interessamento del ministro Musumeci, una norma che consenta al sindaco di agire come commissario straordinario. Sicuramente non è una sfida che si vince in un giorno, ma questi strumenti straordinari ci consentiranno di andare molto più velocemente, con autorizzazioni più rapide e procedura più veloci, oltre ad un piccolo fondo di due milioni di euro. Penso che così l’assessore Totò Orlando, che ha lavorato fin dall’inizio alla questione, già nei prossimi mesi possa dare segnali importanti alla cittadinanza.

Ha parlato anche della questione della riscossione tributi. Quali strategie adotterete per recuperare questi crediti?

Abbiamo ritenuto di agire su due versanti. Da un lato, stiamo lavorando alla riorganizzazione dell’area delle Entrate attraverso l’istituzione di vere e proprie task-force per la lotta all’evasione. Dall’altro, ovviamente dobbiamo prendere atto del fatto che il Comune di Palermo è una una città in cui ci sono ampie fasce di povertà. Ci sono persone che hanno difficoltà anche a pagare la Tari. Non abbiamo davanti solo degli evasori, ma anche persone che hanno serie difficoltà. Ci regoleremo di conseguenza: tolleranza zero verso chi sceglie di non pagare e una soluzione diversa, la cosiddetta compliance, per favorire l’adempimento spontaneo di quanti si trovano in ritardo con il pagamento delle tasse. Però, l’importante è che si capisca che ciascuno deve contribuire all’introito della Tari. 

Le opposizioni si sono astenute dal votare il bilancio di previsione 2022-2024 perché hanno detto che non sono ancora arrivate le giuste garanzie da Roma per i 310 milioni di euro da destinare al Comune di Palermo…

Dobbiamo necessariamente separare i piani per fare chiarezza perché da Roma arrivano degli aiuti nel momento in cui il Comune dimostra di avere le carte in regola, cosa che finora il Comune di Palermo non ha avuto. Quando faccio riferimento alla recuperata credibilità istituzionale dico proprio questo.  Quindi non accetto nessuna lezione da parte delle opposizioni, soprattutto da coloro che sostenevano la precedente maggioranza, che sono tra i principali responsabili di questi ritardi nelle scritture contabili. Debbo anche dire, però, che proprio perché sono consapevoli di questa realtà le opposizioni non hanno fatto alcuna forma di ostruzionismo. Al contrario, hanno consentito che l’approvazione di tutti questi atti sia avvenuta senza voti contrari. Mi piace sottolinearlo.

La sua duplice veste è quasi un superpotere. Ma da grandi poteri derivano grandi responsabilità…

È una grande responsabilità. Se avrà avrà costituito anche un vantaggio per il Comune di Palermo vorrei che fossero i palermitani a dirlo quando sarà terminato il mio mandato. Certamente, devo riconoscere che facendo la pendolare della tratta Palermo-Roma le interlocuzioni con tanti ministeri sono per me molto più semplici. Senza dubbio, avere delle maggioranze con la stessa sensibilità alla guida del Comune di Palermo, della Regione Siciliana e del governo della nazione è un beneficio per i cittadini.

Quali obiettivi si è posta per il suo mandato?

Tanti. E spero di riuscire a realizzarli tutti. Vorrei che alla fine del mio mandato il Comune di Palermo avesse davvero le carte in regola. Vorrei un ufficio tributi assolutamente potenziato, importante per garantire una lotta all’evasione concreta. Vorrei una contabilità pubblica regolare ed ordinata delle società partecipate, che non siano più dei carrozzoni buoni solo ad erogare stipendi, ma delle imprese vere e proprie che eroghino servizi all’altezza dello standard che la quinta città d’Italia merita.

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