“Il governo delle sinistre ha ormai prodotto in Italia una pandemia economica con effetti peggiori di quella sanitaria. Nel Paese che vede crollare il turismo, ci sono “invisibili” ai quali il premier Conte e i suoi alleati non hanno concesso un euro di aiuto per il lockdown, nemmeno riconosciuti e identificati come categoria né del turismo né dei trasporti: sono gli operatori del noleggio autobus turistici, esclusi da tutto, persino tagliati fuori da opportunità di finanziamenti e costretti a ripartire con le proprie forze e a loro spese”.
Lo ha dichiarato la senatrice di Forza Italia, Urania Papatheu, a seguito di un incontro con i vertici di Anat, l’Associazione Noleggiatori Autobus Turistici (rappresentati dal presidente Antonio Russo e dal consigliere Agatino Ferlito) sinora rimasti esclusi da qualsiasi aiuto da parte del Governo nazionale e costretti ad affrontare il dopo-lockdown interamente con le proprie forze. Al momento, infatti, l’unico supporto previsto per questa categoria sono stati i 10 milioni di euro assegnati (ma non ancora erogati) dalla Regione Siciliana.
“Conte e i suoi alleati non hanno degnato di alcuna attenzione la categoria dei Noleggiatori Bus Turistici – afferma Papatheu -. E’ l’ennesima vergogna di un governo pilatesco, che non sa affrontare le difficoltà e non si assume la responsabilità di provare ad aiutare chi ha davvero bisogno. Per questo ho incontrato i rappresentanti di Anat, ho ascoltato le loro legittime istanze e farò una battaglia di civiltà a tutela di imprese, lavoratori e famiglie, che meritano rispetto e considerazione e sulla cui situazione il governo deve adoperarsi per spiegare e soprattutto porre opportuno rimedio”.
“L’Italia – aggiunge la parlamentare di FI – non può rimanere ostaggio e vittima dell’egocrazia dilettantesca di governanti mediocri, che vivono nella realtà parassitaria dell’apparire, tra politiche miopi e finti followers. E’ in atto un massacro sociale delle forze produttive: abbiamo il dovere di fermare la mattanza di tanti lavoratori ad opera di illusionisti al servigio dei signori dell’aristocrazia global-radical chic”.
“Rivendichiamo con forza e determinazione i nostri diritti – afferma il presidente di Anat, Antonio Russo -. Esistiamo e chiediamo al governo di ascoltarci e di comprendere che alle nostre spalle c’è una categoria di addetti ai lavori e ci sono tante famiglie. Vogliamo rispetto e riteniamo inaccettabile che ad oggi la nostra categoria non sia nemmeno classificata né nel turismo né nei trasporti. La nostra battaglia parte da qui, dalla Sicilia, ed è un impegno di civiltà e di giustezza che riguarda gli operatori dell’intero comparto nazionale. Siamo in un limbo e a questa prospettiva non ci stiamo. Il governo Conte ci considera degli invisibili ma il nostro settore non può essere ignorato”.
“Nel corso dell’incontro con la senatrice Papatheu, che ci ha espresso la sua vicinanza e la volontà di aiutarci a far arrivare in Parlamento le istanze di Anat – continua il rappresentante dei noleggiatori – abbiamo espresso tutto il disagio ed argomentato i paradossi e le assurdità di una situazione insostenibile. Siamo rimasti esclusi da qualsiasi aiuto da parte dello Stato nell’emergenza Covid, non abbiamo opportunità di accesso ai finanziamenti e tutte le spese per i nostri mezzi sono interamente a nostro carico. Non abbiamo nemmeno accesso al bonus mare e a vari altre possibilità di agevolazioni. Siamo professionisti che si sono sempre rimboccati le maniche con tanta voglia di lavorare e non abbiamo mai chiesto niente, ma è inverosimile che l’unica tipologia di fondi europei al quale può accedere la nostra categoria, non essendo classificata in termini esatti e adeguati, sia quello per i computer e le attività di digitalizzazione: il nostro mestiere è, evidentemente, un altro e sono ben altre le cose di cui necessitiamo. E’ chiaro che la crisi complica tutto e così diventa davvero una missione impossibile o quasi quella di poter resistere alle difficoltà di questa stagione che, in sostanza, è già finita prima di iniziare e nella quale ci è stato modo di tornare in attività soltanto con la recente ordinanza della presidenza della Regione che ha rimosso l’obbligo del distanziamento sociale sui mezzi”.