L’attacco di Gianfranco Miccichè a Matteo Salvini accende il dibattito politico nel centrodestra sull’emergenza migranti, si scaldano anche gli animi all’interno di Forza Italia ma sulla questione la senatrice siciliana del partito azzurro, Urania Papatheu, prova a serrare le fila dei forzisti e lancia un appello “a non dividersi di fronte a un’emergenza umanitaria provocata dal fallimento delle politiche portate avanti in questi anni dall’Unione Europea e su responsabilità che vanno anche ricondotte ai gravi errori dei Governi italiani di sinistra“.
“Il problema dei migranti – spiega la sen. Papatheu – va affrontato con il senso di umanità da anteporre a tutto il resto e con un’Europa che deve assumersi, con tutti i Paesi e fino in fondo, le proprie responsabilità. La questione non si risolve con la polemica sulle parole di Gianfranco Miccichè e Stefania Prestigiacomo e nemmeno personalizzando l’emergenza sulla linea di Matteo Salvini. I disastri li ha fatti la sinistra con le scriteriate politiche “boldriniane” dell’accoglienza senza limiti e senza regole”.
“Sull’emergenza migranti Forza Italia dibatte al proprio interno ma non si divide – continua Papatheu – e questo lo dico anche per rassicurare il collega Giorgio Silli (deputato di Fi e responsabile Immigrazione del partito azzurro, ndr). Dispiace notare che venga messa in discussione la posizione della collega Stefania Prestigiacomo che sicuramente oggi invece ha testimoniato, come fece già il nostro coordinatore Gianfranco Miccichè con la Diciotti che per molti di noi “prima vengono gli esseri umani”. Anche le parole di Miccichè non devono essere decontestualizzate per spostare il baricentro del dibattito politico sulla polemica con Salvini. E allora fermiamoci tutti, è il momento della riflessione. Non possiamo essere parlamentari dei diritti emotivi, tutti all’inseguimento degli istanti e degli istinti. Il dramma dei migranti non può più essere affrontato in un braccio di ferro e alzando tutti i toni”.
“Nel giorno della memoria voglio ricordare un emblematico episodio, quando negli anni della guerra la madre di Silvio Berlusconi, rischiò la vita pur essendo incinta della sorella del nostro amato Presidente per salvare una donna ebrea in treno. La signora Rosa si mise davanti al soldato tedesco che minacciò di ucciderla ma lei con fermezza si oppose e replicò dicendo: “Soldato, tu potrai pure uccidere me ma anche tu non scenderai vivo da questo treno”. E in quel frangente quel militare, guardandosi attorno, decise di andare via e la donna ebrea venne salvata dalla mamma di Berlusconi. Io e tanti colleghi difendiamo ancora quei diritti e siamo stati scelti perché quei diritti dopo una lunga storia fatta di 70 anni di battaglie venga rispettata da tutti perché anche noi rappresentiamo gli italiani, alcuni di noi pero da nord a sud. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Condivido il pensiero di Gianfranco Miccichè quando evidenzia che non possiamo far alcun distinguo quando si tratta di salvare i bambini, donne o uomini quando questi uomini scappano realmente da un dramma e che sono persino disposti a morire in mare piuttosto che tornare indietro, come ha riferito uno dei tre sopravvissuti in mare.
“Tutti vogliamo risolvere il problema dell’immigrazione e l’emergenza migranti va posta sicuramente ai tavoli della politica europea, è lì che il problema va affrontato ed è lì che tutti devono assumersi le proprie responsabilità senza più lasciare l’Italia da sola a doversi fare carico di tutta questa gente disperata, ma non possono e non devono essere gli immigrati e meno che mai i bambini a pagare il prezzo di un nuovo genocidio, morendo ogni giorno in mare”.
Poi la senatrice Papatheu si rivolge a Salvini: “Ho molta fiducia in Salvini e mi auguro che riesca a trovare una soluzione risolutiva che vada oltre le forzature e la logica dei toni propagandistici. Noi non siamo per quell’accoglienza dissennata e senza alcuna regolamentazione che ha posto le premesse per questo caos. L’Europa che vogliamo però è un Europa di pace dove vengono trasmessi i valori della accoglienza e della solidarietà e dove allo stesso tempo tutti si facciano carico in modo condiviso e responsabile di questa emergenza. I diritti umani vanno difesi sempre. La storia ci ha insegnato tanto e a dire no ai muri, no ai fili spinati e no ai porti chiusi. Nel giorno della memoria vogliamo un’Europa di pace fatta di valori e noi tutti, nessuno escluso, dobbiamo impegnarci affinché quei valori vengano condivisi ed essere noi stessi militanti della memoria perché dall’indifferenza e peggio dagli scontri non potrà mai nascere mai un mondo e una Europa migliore. Invito Matteo Salvini, che è un uomo di parola, a sedersi attorno a un tavolo, invitando le varie nazioni affinché la carta dell’Onu venga aggiornata, in modo da farla diventare per tutti noi non più una semplice esortazione ma sia approvata per diventare legge applicata da tutti in Europa. Ed è l’Europa che oggi più che mai deve dare l’esempio anche ai potenti della terra“.