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Parco Alcantara, Fichera scrive ai sindaci: “Ridurre i prelievi idrici del 30%”

mercoledì 4 Agosto 2021

Il presidente del Parco Fluviale dell’Alcantara, Renato Fichera, ha inviato una nota ai vari Comuni e Consorzi per la richiesta di riduzione dei consumi idrici ad uso irriguo e la nota inviata alla Polizia Metropolitana di Messina e Catania per un maggiore controllo del territorio.

“Si rende noto che il bacino idrografico del fiume Alcantara, su cui insiste il territorio di competenza del Parco Fluviale, istituito per favorire la conservazione della biodiversità – scrive Fichera -, sta risentendo in modo particolare le conseguenze della carenza idrica di questi anni con segni evidenti di compromissione dell’integrità degli habitat. Per quanto comunicato da Siciliacque Spa i comuni usufruiscono di prelievi idropotabili provenienti dalla condotta Alcantara”.

“Stante la particolare situazione di siccità dell’intero bacino dell’Alcantara, confidando nella sensibilità dei Comuni nella tutela dell’ambiente e degli habitat, si invita ad un uso parsimonioso della risorsa idrica proveniente dalla condotta Alcantara, al fine di consentire un possibile risparmio della stessa e la conseguente reimmissione nel fiume Alcantara della quota parte di acque non utilizzate dai Comuni. Inoltre, nel richiamare il contenuto dell’art.164 2 del decreto legislativo del 3 aprile 2006 n.152, si richiede a Siciliacque Spa e alle amministrazioni in indirizzo che leggono per conoscenza, ciascuno per le rispettive competenze, di porre in essere ogni possibile azione e provvedimento per abbassare di almeno il 20-30% i prelievi idrici ad uso irriguo o comunque diverso dall’uso idropotabile provenienti dalla galleria Alcantara, dall’alveo o comunque da pozzi limitrofi”.

Renato Fichera

Fichera ha scritto al sindaco della Città Metropolitana di Catania, Salvo Pogliese, al sindaco della Città Metropolitana di Messina, Cateno De Luca ed ai rispettivi ai Comandi del Corpo di Polizia Metropolitana di Catania e Messina per richiedere un incontro nel quale valutare l’opportunità di “attivare uno speciale coordinamento”, auspicando “un rafforzamento dei controlli nel campo ambientale ed ittico venatorio all’interno del Parco Fluviale”.

A margine delle note inviate sulla problematica rappresentata, il presidente del Parco Fluviale ha fatto sapere, intanto, che “Procede il lavoro di verifica dei presunti prelievi illeciti del prezioso liquido per irrigazione mediante l’abusivismo totale degli allacci oltre a controllare quelli concessionati che prelevano quantità superiori a quelle autorizzate. Ben presto tutti dovranno munirsi di misuratori di prelievo evitando così di lasciare libero arbitrio a privati e consorzi seppur regolarmente autorizzati”. “Chiaramente – aggiunge Fichera -la vita dell’agricoltura, come quella dell’energia green, va tutelata, ma non può essere causa di criticità della vita stessa del fiume. E’ in fase di studio avanzato un piano progettuale per il recupero delle acque reflue fitodepurate e una distribuzione acque che nei periodi estivi possa far tornare la vita all’interno dell’asta fluviale”.

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