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Alongi: "A gennaio i lavori"

Parco Libero Grassi: il diamante della Costa Sud rimane grezzo fra auto rubate e rifiuti CLICCA PER IL VIDEO

sabato 14 Dicembre 2024

Per diventare diamante, un pezzo di carbone dovrebbe perdere prima le impurità e poi dovrebbe essere sottoposto ad alte pressioni e temperature. In una città come Palermo in cui il sole non manca e in cui c’è tanta voglia di cambiamento, le aspettative riposte sul Comune non sono di certo poche. Soprattutto su un tema caldo degli ultimi anni come il rilancio della Costa Sud. Le condizioni sembrano esserci. Eppure, nonostante le parole, i progetti e i milioni di euro disponibili, la città non riesce a voltare pagina. Il carbone rimane carbone. Figurarsi se riesce a diventare diamante. La storia del parco Libero Grassi è ben nota a tutti. Posta nel quartiere di Acqua dei Corsari, l’area verde non ha mai aperto al pubblico. Per rendere fruibili gli spazi che si affacciano sul golfo di Palermo, servirebbe attivare un progetto di bonifica. I soldi ci sono. Ma la burocrazia frena tutto.

Parco Libero Grassi, l’area verde è un’occasione persa

A luglio 2024, il Comune di Palermo aveva prospettato l’avvio degli interventi per fine agosto, ovvero in concomitanza delle celebrazioni in ricordo di Libero Grassi. Ma a 24 ore dalla cerimonia, l’inizio dei lavori è stato spostato di qualche settimana. Poi la data ha subito un ulteriore cambiamento. Il momento tanto atteso è stato rimodulato a novembre. Ma anche in questo caso tutto si è spento in un nulla di fatto.

Alongi: “Problemi burocratici, a gennaio partiranno i lavori”

Pietro Alongi

A spiegare quanto successo è l’assessore all’Ambiente del Comune di Palermo Pietro Alongi. “C’è stato un ritardo di natura tecnica dovuto alla necessità di rifare il decreto di finanziamento da parte della Regione. Quello precedente risaliva a quattro anni fa. E quindi era dotato di un prezziario non più al passo con i tempi. Bisognava quindi reimpegnare le risorse con il nuovo quadro economico”. Sui tempi per l’avvio del cantiere, Alongi si dice ottimista: “La determina dirigenziale è stata firmata proprio in questi giorni. Penso che a gennaio la ditta potrebbe iniziare le operazioni“.

Dentro all’area verde viene scaricato di tutto, perfino auto rubate

Giuseppe Guaresi al Parco Libero Grassi

Intanto, c’è da far fronte all’inciviltà di alcuni palermitani. Come è noto infatti, il parco Libero Grassi si è trasformato negli anni in una discarica a cielo aperto. Dentro all’area verde è stato scaricato praticamente di tutto: da sfabbricidi a rifiuti urbani, passando perfino per alcune carcasse di auto fatte a pezzi e addirittura date alle fiamme. Fenomeni di illegalità resi possibili a causa di una breccia presente nel cancello principale. Fatto per il quale il consigliere della II Circoscrizione Giuseppe Guaresi chiede da tempo un rimedio all’Amministrazione. “Serve un new jersey da posizionare accanto al cancello, in modo da evitare l’ingresso di auto e camion. I residenti assistono da anni impotenti a questi episodi. Il parco Libero Grassi si è trasformato purtroppo in una landa di degrado. Speriamo che in futuro le cose cambino, per il bene del quartiere di Acqua dei Corsari e della città“.

Amella: “Presentata richiesta di accesso agli atti”

Concetta Amella in via Ernesto Basile, linea C del tram Palermo
Concetta Amella

Un tema sul quale è intervenuta anche la consigliera comunale del M5S Concetta Amella. L’esponente pentastellata ha annunciato la presentazione di una richiesta di accesso agli atti sui ritardi degli interventi nell’area verde di Acqua dei Corsari. “La restituzione del Parco Libero Grassi ai cittadini continua a somigliare a una tela di Penelope. I lavori, inizialmente previsti per metà settembre, poi rinviati a metà ottobre, sono ora slittati all’inizio del 2025. Un ritardo che penalizza le legittime richieste di associazioni, comitati e realtà varie che da decenni si battono per dotare la II circoscrizione di luogo di incontro e di aggregazione. Nel frattempo, per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti e tutelare la fauna, sarebbe sufficiente installare barriere, come richiesto più volte anche dal gruppo Adorno. Un intervento semplice e immediato che rappresenterebbe un segnale concreto di attenzione ai cittadini e a quanti hanno a cuore il benessere animale“.

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