Sensibilizzare e riflettere su temi di grande attualità come la violenza e la parità di genere sottolineando l’esigenza di un cambiamento culturale, ma allo stesso tempo anche un aiuto concreto da parte della politica.
Si è svolto questa mattina all’aula magna della Corte d’Appello di Palermo il convegno “Il reddito di libertà e le altre misure a sostegno delle donne vittime di violenza”. L’incontro, organizzato dalla rete dei Comitati pari opportunità della Sicilia, ha visto tra i tanti anche la partecipazione del dirigente generale del Dipartimento regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro Letizia Diliberti e, in collegamento video, la presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta femminicidio e violenza di genere Martina Semenzato.
“La violenza di genere rappresenta la violazione dei diritti umani più diffusa, persistente e devastante“. Ha dichiarato l’avvocata e consigliera regionale di Parità Angela Galvano, che ha sottolineato come spesso non venga “denunciata a causa dell’impunità, del silenzio, della stigmatizzazione e della vergogna che ancora oggi la caratterizzano. Un fenomeno che assume nella nostra società una forma ingombrante che impedisce ed ostacola quello che è lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese“.
“Abbiamo parlato con forza del tema della violenza di genere – ha dichiarato l’avvocato e presidente del Comitato pari opportunità Palermo Ninni Terminelli – e degli strumenti concreti che devono essere adoperati per fronteggiare questo gravissimo tema sociale che continua a dilagare. Abbiamo parlato dei reati spia in fortissimo aumento nel nostro Paese. E’ stata un’occasione per affrontare ancora una volta questo tema“.
La presidente della rete Cpo Sicilia Adele Pipitone ha rimarcato l’importanza ricoperta dal reddito di libertà e dalle altre misure “a sostegno delle vittime di violenza perché è importante parlare di violenza di genere e come uscirne e parlarne non soltanto il 25 novembre, ma in ogni momento dell’anno e nel mese di marzo, quando si parla di diritti delle donne, è certamente ancora più significativo per cercare di trovare delle misure reali di contrato al fenomeno“.
Norme, quest’ultime, già in cantiere tra le mura dell’Assemblea Regionale Sicilia, ma, ad oggi bloccate. Da mesi, infatti, si trova in II Commissione il ddl che mira all’eliminazione del divario retributivo di genere e incentiva il sostegno all’occupazione femminile. Il testo prevede tanti punti interessanti: dal sostegno all’imprenditoria femminile, al reinserimento nel mondo del lavoro delle donne vittime di violenza, fino agli incentivi per spingere le imprese, ma anche rivolti alle donne per cercare di conciliare vita professionale e privata, tra famiglia e figli. Ma il disegno di legge è fermo in Commissione Bilancio in attesa di trovare un’adeguata copertura finanziaria, che si attesterebbe sui 500mila euro (CLICCA QUI).
Tra chi ha contribuito alla scrittura del testo, anche l’avvocata e presidente del Comitato pari opportunità di Ragusa Elena Frasca (CLICCA QUI): “E’ stata l’occasione per parlare ancora una volta del disegno di legge regionale che riguarda le misure di promozione per la parità retributiva tra i generi. Uno strumento fondamentale nella prevenzione della violenza economica e sarebbe tale da agevolare la cultura finanziaria a favore della parità retributiva tra i generi. Un disegno di legge che però giace nei cassetti della Regione, che necessita della copertura finanziaria. Come rete Cpo Sicilia ci auguriamo che questo disegno di legge venga presto alla luce e approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana“.