Il Comune di Taormina avvia una ricognizione sulla situazione dei beni di proprietà dell’ente e dispone con apposita iniziativa deliberata dalla Giunta un’attività di aggiornamento dell’inventario degli immobili che fanno parte del patrimonio di Palazzo dei Giurati. Da un lato si intende avere un elenco aggiornato di tutti i beni ed al contempo la casa municipale vuole anche effettuare una ricognizione generale sui vari edifici disponibili, le condizioni e le prospettive dei vari edifici. “Verrà avviata – ha evidenziato la Giunta (su iniziativa del dimissionario assessore Nunzio Corvaia) – un’attività che consisterà nell’individuazione, descrizione e valutazione di tutti gli elementi di cui è titolare l’ente al fine di permettere di quantificare il patrimonio”. Stando alle più recenti stime il Comune risulta proprietario di beni per un valore complessivo di 289 milioni di euro ma gran parte di questi immobili versano in condizioni di fatiscenza o di inagibilità.
Non a caso su alcuni fronti l’Amministrazione del sindaco Mario Bolognari sta puntando su progetti di riqualificazione attraverso le opportunità che arrivano dal Pnrr e da altre risorse comunitarie. Proprio tramite il Pnrr è stato finanziato il recupero dell’ex piscina comunale di contrada Bongiovanni, una struttura chiusa dal 2017 e che non riaprirà più come impianto natatorio ma sarà riconvertita alla destinazione d’uso di campetti di basket e volley. Allo stesso modo sarà recuperata Casa Grandmont, in virtù invece di un’intesa con l’Iacp, l’Istituto Autonomo di Case Popolari di Messina, che prevede un piano di social housing, con la ristrutturazione dell’edificio e la realizzazione di un centro di aggregazione per gli anziani e di sette alloggi sociali (non popolari).
“In un contesto di risorse scarse in ragione della riduzione dei trasferimenti erariali e regionali e di vincoli rigidi imposti dal Patto di Stabilità , ma anche di scarsa capacità di programmazione per le continue variazioni delle ultime normative – ha evidenziato il sindaco Mario Bolognari -, il patrimonio dell’ente inizia ad essere considerato come una risorsa da valorizzare che può generare valore e/o reddito e non solo un costo”.