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Pd: Sindaco di Salemi lascia segreteria Sicilia. “A Roma inadeguati”

giovedì 30 Agosto 2018
venuti
Domenico Venuti

Il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, ha lasciato la segreteria regionale del Pd quella di commissario del partito a Marsala. In una lettera Venuti contesta la gestione del Partito democratico (Pd) da parte della classe dirigente nazionale. “Ma quello che e’ successo negli ultimi mesi – spiega – specie durante e dopo l’assemblea nazionale del sette luglio scorso, ha fatto emergere con prepotenza cio’ che e’ stato, a mio avviso, alla base
della sconfitta clamorosa alle elezioni del quattro marzo.  Una sconfitta – scrive Venuti – profondamente politica, piu’ che elettorale, di un gruppo dirigente inadeguato che ha perso via via il contatto con il territorio e con i problemi della gente per ripiegarsi definitivamente su se stesso e sulle faide interne, che purtroppo sono diventate l’unica vera ragione dello stare insieme”. 

Di seguito la versione integrale della lettera.

Ma quello che e’ successo negli ultimi mesi, specie durante e dopo l’assemblea nazionale del sette luglio scorso, ha fatto emergere con prepotenza cio’ che e’ stato, a mio avviso, alla base della sconfitta clamorosa alle elezioni del quattro marzo. Una sconfitta – scrive Venuti – profondamente politica, piu’ che elettorale, di un gruppo dirigente inadeguato che ha perso via via il contatto con il territorio e con i problemi della gente per ripiegarsi definitivamente su se stesso e sulle faide interne, che purtroppo sono diventate l’unica vera ragione dello stare insieme”.

“Ho riflettuto molto sullo stato del Partito Democratico e sulle ragioni del mio impegno che, dalla fondazione nel 2007 in poi, è cresciuto in termini di tempo e ruoli. Non ho mai temuto le sconfitte elettorali e mi sono sempre adoperato, a prescindere dalle percentuali di consenso raggiunte, perché ho trovato nelle idee e nei valori condivisi un ottimo motivo per lavorare con passione anche nei tanti momenti difficili affrontati sia a livello locale che nazionale.
Ma quello che è successo negli ultimi mesi, specie durante e dopo l’assemblea nazionale del sette luglio scorso, ha fatto emergere con prepotenza ciò che è stato, a mio avviso, alla base della sconfitta clamorosa alle elezioni del quattro marzo.
Una sconfitta profondamente politica, più che elettorale, di un gruppo dirigente inadeguato che ha perso via via il contatto con il territorio e con i problemi della gente per ripiegarsi definitivamente su se stesso e sulle faide interne, che purtroppo sono diventate l’unica vera ragione dello stare insieme. Le sconfitte fanno parte della vita ma una battuta d’arresto come quella subita imponeva l’apertura di una riflessione seria e costruttiva per una ripartenza convincente, in grado di recuperare il rapporto con la base del Pd e con la società. Ma al momento nulla si intravede all’orizzonte.
Tutto questo è per me inconcepibile e inaccettabile, a maggior ragione da quando faccio il sindaco e tengo il fronte quotidianamente tra mille difficoltà, affrontandole senza pregiudizi e nell’esclusivo interesse della comunità che amministro.
Questo è per me l’impegno politico e vorrei che tornasse ad esserlo per un partito che non può più pensare di vivacchiare su categorie politiche e culturali del passato, alcune delle quali meritano sicuramente un profondo aggiornamento alle nuove esigenze ed al nuovo sentire della società: un partito certamente non populista ma profondamente popolare.
Non me la sento di continuare a sostenere questo stato di cose, anche se rimarrò attento nel valutare qualunque segnale che indichi una netta inversione di tendenza.
Per questo, senza alcuno spirito polemico, comunico le mie dimissioni irrevocabili da componente della segreteria regionale e conseguentemente da commissario del Pd di Marsala, ruoli che mi erano stati affidati dal segretario regionale, Fausto Raciti, a cui ho già anticipato questa mia decisione e che ringrazio per la fiducia accordatami in questi anni.
Ritengo sia più utile dedicare le mie energie esclusivamente al ruolo di sindaco, almeno finché lo vorrà la comunità che amministro da quattro anni con passione e dedizione.

Il Sindaco di Salemi
Domenico Venuti

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