La Cgil ha sfilato per le strade del capoluogo siciliano per protestare contro le modifiche che il governo nazionale intende apportare al sistema pensionistico, per chiedere più tutele per i pensionati e più investimenti per i lavoratori e i giovani. La manifestazione si è tenuta in contemporanea in altre quattro città, Roma, Torino, Bari e Cagliari.
“Ciò che il governo oggi propone sono delle briciole”, ha detto il segretario della Fiom Cgil, Maurizio Landini. “Chiediamo la flessibilità in uscita da 62 anni, i 41 anni per andare in pensione di anzianità, una pensione di garanzia in particolare per le nuove generazioni, il riconoscimento del lavoro di cura, la separazione della previdenza dall’assistenza, chiediamo che alle donne che in otto anni gli è stat portata la pensione dai 60 ai 67 anni venga riconosciuto che per ogni figlio che fanno hanno dei contributi aggiuntivi che le fanno andare in pensione prima”.
Per il segretario della Cgil siciliana, Michele Pagliaro, “oggi bisogna ripartire dai giovani. In questo Paese e soprattutto in questa regione la condizione del lavoro è cambiata, i giovani sono precari con bassissime retribuzioni, con lavoro povero. Non un approccio ragioneristico sui conti previdenziali ma soprattutto investimenti di sviluppo per creare nuova occupazione e soprattutto occupazione giovanile”.
E sul dramma del precariato giovanile si sofferma anche la segretaria della Flc Cgil Sicilia, Graziamaria Pistorino, che rappresentano la principale piaga che colpisce i comparti della conoscenza, dell’università, della scuola e della ricerca. Inoltre per Pistorino c’è un secondo tema che va riconosciuto, ovvero quello del riconoscimento del lavoro di cura svolto dalle donne, dalle mamme e dalle mogli che si aggiunge a quello svolto sul posto di lavoro.
Pensioni e lavoro sono due facce della stessa medaglia. “A Palermo, in Sicilia e in tutto il Mezzogiorno – spiega Enzo Campo, segretario della Cgil Palermo – il tema centrale è il lavoro precario, il lavoro che non c’è, è il lavoro sottopagato è il lavoro nero che è fonte di elusione fiscale ed evasione previdenziale. Quindi noi vogliamo un lavoro che sia nella legalità che possa permettere ai giovani e ai meno giovani di vivere dignitosamente e di costruirsi un futuro quando non avranno una vita attiva”.