Il fenomeno delle persone scomparse rappresenta una delle questioni più delicate e dolorose del nostro tempo. Non si tratta solo di una questione di statistiche e numeri, ma di vite sospese, di famiglie che vivono nell’incertezza e di comunità intere che si interrogano sul destino dei propri cari.
In questo scenario, la “XXXII Relazione – Anno 2024” del Commissario straordinario del Governo per la gestione del fenomeno delle persone scomparse si presenta come un documento fondamentale, offrendo una fotografia dettagliata e aggiornata di una problematica che, per la sua intrinseca natura, tende a rimanere nell’ombra.
Sebbene la relazione copra l’intero territorio nazionale, il suo valore risiede anche nella possibilità di analizzare i dati a livello regionale, permettendo di comprendere le specificità di ogni area.
L’articolo si concentrerà in particolare sulla Sicilia, una regione che, per la sua geografia e le sue dinamiche sociali, presenta peculiarità che meritano un’analisi approfondita, mettendo in luce i dati che la riguardano e confrontandoli con il quadro nazionale per delineare un quadro completo del fenomeno nell’isola.
Il fenomeno in Sicilia: un focus regionale
La Sicilia si posiziona come una delle regioni con il maggior numero di denunce di scomparsa in Italia, un dato che riflette non solo le sue dinamiche interne ma anche il suo ruolo cruciale come punto di approdo per i flussi migratori.
Secondo i dati della Relazione, l’isola ha registrato un totale di 3.627 denunce di scomparsa nel 2024, confermando una tendenza che la vede costantemente tra le prime in classifica. Di queste, 1.341 riguardano cittadini italiani e 1.784 sono relative a cittadini stranieri, sottolineando l’impatto significativo del fenomeno migratorio.
Questo divario numerico sottolinea l’impatto significativo del fenomeno migratorio, con i migranti che rappresentano una porzione maggioritaria delle persone scomparse sul territorio siciliano, in particolare a causa delle difficoltà nel tracciare i percorsi e le identità di coloro che attraversano il Mediterraneo.
Dai dati del rapporto emerge che nel 2024 sono state presentate 5.848 denunce di scomparsa formali, con 2.221 ritrovamenti, tra cui 4 decessi. Un numero in calo rispetto al 2023, quando le denunce per persone scomparse erano state 7.903, con 2.616 ritrovamenti, 4 decessi e quindi 5.287 persone da ritrovare.
L’analisi a livello provinciale rivela ulteriori dettagli.
La provincia di Agrigento, nella fascia 0-17, con 1.771, ha il più alto numero di denunce di persone in Sicilia. Segue la provincia di Trapani, con 1.572. La provincia di Enna ne conta 505 di denunce. Segue la provincia di Catania con 445. Siracusa conta 255 denunce, mentre Palermo 206. Segue Ragusa con 119 denunce, Messina con 134 e Caltanissetta con 106 denunce.
Nella fascia 18-65 è Palermo, con 203 denunce, è la provincia siciliana con il più alto numero. Segue Catania con 155 e Agrigento con 107 denunce. Trapani è con 60 denunce, mentre Messina con 36, Ragusa con 37 e Siracusa con 31. Enna arriva a 27 denunce, mentre Caltanissetta a 23.
Nella fascia over 65, ancora il comune di Palermo è primo con 13 denunce di scomparsa, seguito da Catania da 12 e Agrigento da 8.
Siracusa ne ha 7, mentre Messina 6, Ragusa 4, Trapani 3, Enna 2, Caltanissetta 1.
Queste cifre non solo mostrano una distribuzione disomogenea del fenomeno, ma suggeriscono anche come le grandi aree urbane e i punti di sbarco siano i luoghi in cui si concentra la maggior parte delle segnalazioni.
È interessante notare come la ripartizione per sesso veda una prevalenza di denunce relative a individui di sesso maschile (2.365), rispetto a quelle relative a individui di sesso femminile (760).
L’analisi per fasce d’età svela un’altra specificità siciliana: la forte incidenza delle scomparse tra i minorenni, soprattutto stranieri non accompagnati. La Relazione mostra che su 2.656 minori scomparsi in Italia nel 2024, ben 1.258 sono stati denunciati in Sicilia. Questo dato, che rappresenta quasi il 47,5% del totale nazionale, evidenzia l’urgenza di un approccio specifico per questa categoria di persone, che sono tra le più vulnerabili e a rischio di sfruttamento. La Sicilia si trova a gestire una situazione che richiede risposte mirate e una collaborazione internazionale per garantire la protezione di questi giovani.
Anche per gli adulti e gli anziani, il fenomeno presenta dinamiche specifiche. Nel 2024, i dati siciliani hanno registrato 1.780 denunce relative a maggiorenni e 87 relative ad anziani. Sebbene il numero sia inferiore a quello dei minori, questi casi richiedono un’attenzione particolare, data la maggiore probabilità che la scomparsa sia legata a situazioni di fragilità personale, problemi di salute o, nel caso degli anziani, a demenza o altre patologie. La Relazione specifica che, per gli anziani, le denunce in Sicilia sono state il 7,8% del totale nazionale, a conferma che anche in questa fascia d’età l’isola si trova a fronteggiare un importante ostacolo.
I dati siciliani del 2024 dipingono un quadro complesso e stratificato. L’isola non è solo un crocevia per le rotte migratorie, ma anche un territorio con specifiche vulnerabilità sociali ed economiche che influenzano il fenomeno delle persone scomparse. La prevalenza di stranieri, in particolare minori, e l’elevato numero di denunce nelle province più popolose e portuali, rendono il fenomeno in Sicilia un caso di studio a sé stante che richiede un approccio mirato e risorse dedicate.
Il quadro nazionale: un trend in inversione
Il documento fornisce e analizza numerosi dati, tra cui quelli relativi alle denunce e ai ritrovamenti registrati lo scorso anno nel nostro Paese, operando un confronto con il 2023 per approfondire l’andamento del fenomeno e individuare gli interventi finalizzati a rendere ancora più efficaci le azioni da mettere in campo.
In particolare dal report emerge come il 2024 sia stato caratterizzato da una positiva inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti. Per la prima volta dal 2021 si registra una significativa diminuzione delle denunce di scomparsa, accompagnata da un aumento rilevante dei ritrovamenti.
Questi progressi sono il risultato di un impegno congiunto e di strategie più efficaci, come il miglioramento della formazione per gli operatori e l’uso di nuove tecnologie. Tuttavia, il fenomeno migratorio continua a influenzare pesantemente le statistiche nazionali: il 58,6% del totale delle denunce di scomparsa in Italia riguarda cittadini stranieri, con una percentuale che sale al 72,7% nel caso dei minori. Questo trend evidenzia una persistente problematica per il sistema di gestione del fenomeno, che deve bilanciare le esigenze di ricerca dei cittadini italiani con la complessità delle scomparse legate ai flussi migratori.
Il miglioramento dei dati delle denunce e dei ritrovamenti è riconducibile, secondo l’analisi sviluppata dall’Ufficio del Commissario, a diversi fattori tra i quali: il rafforzamento – anche in termini di formazione del personale impiegato – delle tecniche di ricerca, l’efficacia delle campagne di sensibilizzazione, e l’attenzione crescente verso le fasce più vulnerabili, minori, anziani, persone con disabilità cognitive. A ciò si aggiungono i benefici derivanti e ulteriormente attesi dai processi di digitalizzazione in corso e dalla diffusione dei protocolli regionali per l’identificazione delle persone decedute senza identità.
In tale ambito viene anche evidenziato l’importanza di tre Protocolli nazionali sottoscritti con Istituzioni chiave per la tutela dei soggetti fragili: intese che confermano l’impegno dell’Ufficio del Commissario a considerare il fenomeno delle scomparse una priorità sociale, che richiede una risposta collettiva, coordinata e costante.
Le risposte del sistema: tra digitalizzazione e sinergie interforze
La Relazione 2024 sottolinea il ruolo cruciale delle istituzioni e delle Forze dell’Ordine nel rispondere al fenomeno delle persone scomparse. In Sicilia, come nel resto d’Italia, il sistema di risposta si basa su una rete di coordinamento capillare che include Prefetture, Forze di Polizia, Enti locali e volontari. Questi progressi non sono casuali, ma il risultato di una rete di interventi mirati, che spaziano dalla semplificazione burocratica alla formazione capillare, passando per l’attenzione ai soggetti più vulnerabili e la stretta collaborazione con la società civile.
L’Ufficio del Commissario straordinario del Governo ha promosso l’implementazione di Piani provinciali e Protocolli specifici per l’identificazione di cadaveri senza nome. In Sicilia, queste iniziative sono di vitale importanza, data la frequente scoperta di corpi in mare o nelle zone costiere, il cui riconoscimento è spesso ostacolato dalla mancanza di documenti e dalla difficoltà nel reperire informazioni.
La piattaforma S.Pe.S. (Sistema Persone Scomparse), finanziata con fondi del P.N.R.R., è uno strumento innovativo finalizzato a migliorare il flusso informativo e ottimizzare i processi di gestione delle denunce. Il suo funzionamento si basa sull’operatività di un’apposita piattaforma informatica installata in tutte le Prefetture italiane, che consente di semplificare e ridurre i tempi di lavoro per gli operatori coinvolti. In un’ottica di prevenzione, la piattaforma permette di analizzare e trattare le denunce in modo più efficiente, con oltre 21 mila casi già gestiti attraverso il nuovo sistema. Ha inoltre l’obiettivo di dematerializzare la documentazione cartacea, rendendo il processo più agile e rapido.
Il portale è stato inoltre arricchito con nuove specifiche sulla motivazione dell’allontanamento, includendo categorie come dissidi familiari, problemi relazionali/affettivi o patologie mediche/psichiche.
Il portale, un progetto dell’Associazione Penelope, rappresenta un esempio di collaborazione tra il Terzo settore e le istituzioni. Nato nel 2011, ha lo scopo di aiutare concretamente le famiglie nel ritrovamento dei propri cari nel più breve tempo possibile. Il portale si rivolge ai familiari degli scomparsi e viene attivato dalle forze di polizia o dal sindaco a seguito di una prima indagine. Funziona come un punto di riferimento per l’attivazione di ricerche e la diffusione di informazioni, lavorando in sinergia con la Protezione Civile locale.
L’impatto di questi strumenti si traduce in una maggiore tempestività delle indagini e in un coordinamento più efficace tra tutti gli attori coinvolti, dalle forze dell’ordine ai volontari, essenziale in un territorio vasto e complesso come la Sicilia.
Proposte legislative e il ruolo della società civile
Il Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse ha presentato diverse proposte normative per migliorare l’efficacia del sistema di ricerca e sostenere le famiglie. Queste proposte, nate anche dal confronto con la Consulta Nazionale, mirano a modernizzare la gestione del fenomeno e a dare risposte concrete ai bisogni dei familiari.
Una delle proposte più rilevanti riguarda la modifica del Codice Civile per dimezzare i tempi per la dichiarazione di morte presunta e di assenza. Attualmente fissati a dieci anni, l’innovazione normativa, che è in fase di esame in Senato, ridurrebbe l’attesa per i familiari che, oltre al dramma della scomparsa, si trovano ad affrontare lunghe e complesse procedure burocratiche.
Altra iniziativa di grande impatto sociale è la proposta di estendere le ferie solidali ai familiari di persone scomparse, in particolare se minori o affetti da problemi cognitivi. Questa misura, già prevista in altri contesti, offrirebbe un supporto concreto ai dipendenti pubblici e privati, permettendo loro di dedicare tempo alla ricerca e alla gestione delle difficoltà connesse alla scomparsa di un proprio caro.
Infine, sono in discussione due proposte che puntano a un maggiore accesso alle informazioni. La prima, già all’esame della Camera, vuole permettere alle forze di polizia, con decreto del pubblico ministero, di acquisire dati di traffico telefonico e telematico per la localizzazione delle persone scomparse.
La seconda, in esame in Parlamento, vuole concedere alle Polizie locali l’accesso ai dati del Centro Elaborazione Dati, migliorando così il loro contributo nelle attività di ricerca. Tali misure sono ritenute essenziali per ridurre i tempi e aumentare le possibilità di successo delle operazioni.
Inoltre, una proposta di legge mira a formalizzare la Giornata nazionale dedicata alle persone scomparse ogni 13 dicembre, già celebrata non ufficialmente dal 2019. L’ufficializzazione di questa data servirebbe non solo come attestazione della vicinanza dello Stato ai familiari, ma anche come strumento di sensibilizzazione e prevenzione a livello nazionale.
Il dialogo con la società civile è costante. La Consulta nazionale delle persone scomparse, composta da diverse associazioni, ha assunto un ruolo sempre più centrale. Attraverso i suoi sei Tavoli tematici, ha fornito spunti e riflessioni su vari aspetti del fenomeno, dalla normativa al sostegno alle famiglie, dalla formazione degli operatori ai minori scomparsi. Questo impegno congiunto tra istituzioni e associazioni testimonia come la gestione del fenomeno non sia più considerata un “drammatico fatto privato”, ma una problematica che richiede l’impegno e la tenacia dell’intero contesto sociale.

L’analisi dei dati del 2024 contenuti nella Relazione del Commissario straordinario del Governo offre uno sguardo dettagliato e realistico sul fenomeno delle persone scomparse in Sicilia. L’isola, pur beneficiando dei progressi a livello nazionale, si trova ad affrontare problematiche uniche, in particolare per quanto riguarda la gestione delle scomparse legate ai flussi migratori. La prevalenza di minori stranieri non accompagnati tra le denunce e la concentrazione di casi nelle province costiere e metropolitane richiedono un’attenzione costante e un impegno a lungo termine.
Le risposte del sistema, basate sulla collaborazione inter-istituzionale, sui protocolli operativi e sull’innovazione tecnologica, rappresentano la strada giusta da percorrere. Per il futuro, sarà cruciale continuare a investire nel miglioramento delle banche dati, nel potenziamento della cooperazione internazionale e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica, affinché il fenomeno non resti un argomento relegato alle sole cronache, ma diventi una responsabilità condivisa.
Solo attraverso un impegno collettivo e un approccio mirato si potrà sperare di ridurre il numero delle “ombre” e restituire un volto e un nome a chi è scomparso nel silenzio.
Fonte Dati: XXXII RELAZIONE COMMISSARIO STRAORDINARIO GOVERNO PERSONE SCOMPARSE DATI ANNO 2024
Nota metodologica
I dati esposti nella “XXXII Relazione – Anno 2024” del Commissario straordinario del Governo per la gestione del fenomeno delle persone scomparse derivano da un complesso e strutturato sistema di rilevazione. La relazione, che integra e completa l’edizione precedente dedicata al primo semestre, offre una visione complessiva del fenomeno nell’intera annualità 2024 e si basa su un’attività di analisi comparativa con l’anno precedente, il 2023.

Le informazioni statistiche, incluse quelle che riguardano la Sicilia e le altre regioni, provengono dalla banca dati del Ministero dell’Interno, alimentata in tempo reale dalle denunce di scomparsa registrate quotidianamente su tutto il territorio nazionale.
La raccolta e l’elaborazione dei dati avvengono grazie al costante flusso informativo garantito dalle Forze di polizia e, in particolare, attraverso l’ausilio di piattaforme digitali come il nuovo sistema S.Pe.S. (Sistema Persone Scomparse). Uno strumento centralizzato che permette di gestire in modo più rapido ed efficiente le segnalazioni, garantendo un’analisi accurata e una reportistica sull’andamento del fenomeno a livello regionale e nazionale. I numeri riportati nel documento, sono il risultato di un costante monitoraggio inter-istituzionale, essenziale per un quadro aggiornato.