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Pesca nel Canale di Sicilia, Tardino (Lega): “Dal Governo sostegno alle nostre marinerie”

giovedì 1 Agosto 2019

Una delegazione composta dalla parlamentare europea Annalisa Tardino, dal deputato nazionale Lorenzo Viviani (entrambi della Lega) e alcuni esponenti della XIII commissione della Camera, insieme ad una rappresentanza dei pescatori siciliani, ha incontrato il sottosegretario Franco Manzato per trovare possibili soluzioni al problema posto dall’entrata in vigore del regolamento UE 982/2019.

“Ringrazio il sottosegretario Manzato e il Direttore Generale Rigillo per la pronta disponibilità a riceverci e a lavorare con noi per individuare possibili soluzioni in grado di risolvere questa problematica – sottolinea Annalisa Tardino, componente della Commissione Pesca del Parlamento europeo-. Il sottosegretario si è impegnato ad attivare tutte le forze politiche al fine di addivenire ad una modifica della raccomandazione della Commissione Generale per la pesca del Mediterraneo (CGPM), adottata nel 2016 e basata su dati scientifici ancora precedenti, e secondo noi non rispondenti all’attuale stato delle risorse del Mediterraneo”.

“Nelle more – prosegue l’esponente del Carroccio- abbiamo concordato un impegno del Governo ad attivare alcune misure compensative a favore degli operatori della pesca nell’ambito degli interventi previsti dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), al fine di sostenere economicamente i pescatori colpiti da questa provvedimento”.

“Vogliamo trovare una soluzione unitaria, di concerto con il Governo della Regione– aggiunge la deputata siciliana- che consenta a questi pescatori e alle loro famiglie di vivere e lavorare in maniera dignitosa e sostenibile. A chi ci accusa, poi, di danneggiare l’ambiente, rispondiamo che nessuno di noi intende sostenere una politica di sfruttamento del Mediterraneo, ma semplicemente riteniamo che i dati su cui si basano queste scelte non tengano conto dei recenti miglioramenti dello stato delle risorse nel nostro mare. Intendiamo dimostrare, dati alla mano, che la biomassa non è più a rischio, e procedere poi alla modifica di queste norme sulla base di dati scientifici aggiornati”.

“Peraltro il settore della pesca- conclude la Tardino- ha compiuto molti sforzi per prendersi cura dell’ecosistema marino mappando e valutando attentamente ogni impatto prima ancora di iniziare qualsiasi operazione di pesca, credo quindi sia ingiusto accanirsi oltremodo contro questo comparto”.

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