I familiari dei 18 pescatori sequestrati in Libia, che ieri hanno dato vita a una manifestazione di protesta a Mazara del Vallo dopo la liberazione di una nave turca sequestrata il 5 dicembre scorso dalle milizie del generale Haftar, dall’aula consiliare dove si trovavano riuniti si sono spostati davanti l’abitazione dei genitori del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Sul posto sono arrivati Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale.
I familiari hanno inscenato la protesta al grido di “Vergogna, vergogna”. “Questi politici devono dimettersi – dice Giuseppe Giacalone, papa’ di Giacomo, uno dei marittimi sequestrati – e’ inaccettabile che la nave turca e’ stata presto liberata e i nostri figli sono rinchiusi in Libia da 102 giorni”.