Le famiglie dei 18 pescatori in ostaggio in Libia dal primo settembre a partire da oggi hanno deciso di occupare la sede del municipio di Mazara del Vallo, cittadina nel trapanese da cui sono partiti i marittimi oggi in carcere.
L’obiettivo del gesto, fanno sapere, è quello di “scuotere il Governo affinché si trovi una soluzione per liberare i pescatori“, accusati di aver invaso le acque libiche e di avere droga a bordo dei due pescherecci.