Dalla Regione Siciliana arrivano in favore del Comune di Taormina i fondi per iniziare a dare vita ad un nuovo piano regolatore della città, dove è ancora in vigore un vecchio strumento urbanistico che risale al lontanissimo 1976. Il Dipartimento regionale Urbanistica dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente ha infatti assegnato alla casa municipale taorminese 37mila 500 euro nell’ambito di una graduatoria regionale per la redazione, revisione e rielaborazione della pianificazione territoriale. La somma resa disponibile dal Dipartimento regionale Urbanistica dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente consentirà di dare avvio all’iter per il piano urbanistico che l’Amministrazione del sindaco Mario Bolognari è intenzionato ad approntare.
Le risorse serviranno a coprire, intanto, le spese per gli incarichi, in una fase in cui il Comune di Taormina si trova in dissesto finanziario e fa fatica a trovare la copertura finanziaria perché tutto il tesoretto che c’è in cassa (e sono ben 15 milioni), in sostanza, non è impiegabile ed andrà messo da parte per le transazioni del default dichiarato dall’ente il 22 luglio 2021. I fondi ora ottenuti dall’assessorato al Territorio ed Ambiente riguarderanno i compensi spettanti ai professionisti esterni, le indennità ai componenti Utc da incaricare per la redazione del Pug (così si chiama adesso il vecchio Prg, ovvero Piano Urbanistico Generale) e i compensi spettanti ai professionisti incaricati degli studi propedeutici e della valutazione ambientale strategica (Vas) e Valutazione di incidenza ambientale (Vinca).
Di recente il Comune di Taormina ha lanciato un avviso pubblico di avvio del procedimento di formazione del Piano Urbanistico Generale e la Giunta, a sua volta, ha deliberato che “il Comune non può proseguire l’iter di revisione del vigente Prg ma che deve avviare ex novo il procedimento di formazione del Pug, ai sensi della nuova normativa urbanistica”. La storia è nota ed il nuovo Prg che era stato esitato dal Consiglio comunale nel 2004 è poi naufragato qualche anno dopo, con la bocciatura della Regione, e sino ad oggi la Perla dello Ionio è andata avanti con un piano urbanistico vecchio di 46 anni fa e senza norme di salvaguardia, con una deregulation che necessita di paletti non più rinviabili.