In Sicilia i casi di influenza sono in rapido aumento, con un tasso di contagio già alto per il periodo: nove ogni 1.000 abitanti. Ad evidenziarlo è il sistema di sorveglianza epidemiologico Influent ( RespirVirNet ), costituito da 300 medici di famiglia e pediatri ” sentinella”, che invia ogni settimana al Ministero della salute i dati epidemiologici e virologici.
Questo incremento sta mettendo sotto pressione gli ambulatori dei medici di famiglia, i pediatri e i pronto soccorso. Il trend settimanale, infatti, mostra una crescita costante in questo momento nei bambini che ovviamente si contagiano molto a scuola e portano l’infezione a casa, per cui è fondamentale che i soggetti anziani e fragili si facciano trovare già vaccinati.
“Quest’anno, il picco dei contagi, solitamente atteso per metà gennaio, sembra destinato ad arrivare con largo anticipo: proprio nel periodo delle feste natalizie”. A dichiararlo è Luigi Galvano, segretario provinciale Fimmg Palermo.
“La situazione sembra peggiore rispetto agli anni passati – spiega -. La diffusione dei virus influenzali sta accelerando, con particolare rilievo per i sottotipi A H1N1 e H3N1, comunemente noti rispettivamente come “influenza suina” e “influenza australiana” sulla base dei quali sono statti programmati gli attuali vaccini e che pertanto saranno particolarmente efficaci. Ad esser colpiti sono prima i bambini e, nel giro di 15 giorni gli adulti. La situazione, quindi, richiede attenzione e prevenzione”.
“I medici di famiglia restano il punto di riferimento per consulenze e vaccinazioni, ma non possiamo permetterci di ignorare il rischio – sottolinea -. Ogni ritardo nella vaccinazione è un’occasione in più per il virus di colpire, soprattutto le fasce più fragili della popolazione: anziani, bambini, malati cronici e donne in gravidanza nelle quali se sono colpite dall’influenza avranno complicanze per il 10 % quindi anche per loro la vaccinazione è particolarmente raccomandata – prosegue –. Siamo già alle prese con ambulatori affollati e pronto soccorso sotto pressione. Il rischio è che, senza un’adeguata copertura vaccinale, la situazione possa peggiorare ulteriormente”.
“Invito tutti a riflettere sulla gravità del momento: vaccinarsi non è solo una scelta personale, è un atto di responsabilità collettiva. Non aspettiamo di essere sopraffatti dall’epidemia, proteggiamoci ora“, conclude.