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Picco influenza. Ospedale Civico: “Prima consultate medico di base” [Videointervista]

sabato 20 Gennaio 2018

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Sono quasi 4 milioni le persone finite a letto con l’influenza, non accadeva da 14 anni. La “buona notizia” è che molto probabilmente ha raggiunto il picco: dall’8 al 14 gennaio 2018, infatti, il numero è stabile rispetto alla prima settimana di gennaio.

Per fare il punto della situazione abbiamo intervistato il direttore pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo, Agostino Geraci, e il dirigente medico del reparto malattie infettive, Chiara Iaria.

“Quella di quest’anno è in termini di diffusione la più grave epidemia di influenza stagionale in Italia dal 2004 – conferma la dottoressa Iaria – sono circa 3 milioni e 800 gli italiani colpiti dal virus dell’influenza. Questo perché il tipo di virus che si è diffuso non era atteso, è il ceppo di tipo B, e non è presente nel vaccino che è disponibile. Colpisce di più i bambini al di sotto dei 5 anni – spiega – è importante proporre il vaccino ai soggetti anziani o a rischio per altre patologie. Il periodo adatto ad effettuare la vaccinazione è fine ottobre ma si è ancora in tempo. L’influenza si presenta con febbre alta, dolori articolari e problemi respiratori, è importante non allarmarsi, rivolgersi al proprio medico curante e non recarsi subito al pronto soccorso”. 

“Nelle ultime settimane  – riferisce Geraci – c’è stato un incremento di accessi al pronto soccorso per patologie riconducibili all’influenza, ma non è tanto questo accesso a creare il problema di sovraffollamento quanto il problema che le complicanze determinano, soprattutto su pazienti predisposti o affetti da diverse patologie che arrivano con bronchiti o polmoniti che determinano la necessità di ricoverare il paziente.  L’accesso al pronto soccorso deve essere filtrato dai medici di base – aggiunge – c’è un problema culturale che induce a drammatizzare la comparsa dei primi sintomi o della febbre”.

“In Sicilia solo il 4 per cento dei pazienti che arrivano al pronto soccorso è stato formalmente inviato dal medico di base, il resto fa un utilizzo del pronto soccorso non appropriato. Registriamo circa 250 accessi al giorno – conclude – in un momento in cui il pronto soccorso è in corso di ristrutturazione, a breve avremo un pronto soccorso logisticamente preparato ad affrontare tutte le emergenze. Per ora stiamo cercando di ovviare con la massima collaborazione dell’azienda tutta e delle unità operative, che stanno rispondendo bene alla nostra richiesta di aiuto”.

 

 

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