“Di emergenza in emergenza. Dall’emergenza incendi all’emergenza rifiuti, dall’emergenza danni idrogeologici all’emergenza idrica. Non credo si tratti di un caso”. Lo dice Pino Apprendi di Liberi e Uguali, che aggiunge: “Paghiamo lo scotto di decenni di pessima amministrazione regionale, dove non si è programmato il futuro. Uffici speciali che sono serviti solamente a regalare prebende agli amici attraverso studi e consulenze, incapacità accompagnata a casi eclatanti di dolo che hanno determinato queste condizioni”.
“L’emergenza – prosegue Apprendi – si gestisce con commissari ed ordinanze e si allargano le maglie della corruzione che si manifesta con lavori realizzati male o non realizzati, con affidamenti a società prestanome della mafia e chi ne ha più ne metta. Nel caso specifico della emergenza (del momento ) idrica, la responsabilità la scarichiamo tutta alla assenza di pioggia, come si fa nei Paesi del terzo mondo. Reti idriche colabrodo che non sono state attenzionate nella programmazione europea, invasi, dighe inagibili costruite solo per collocare cemento, acqua che si perde a mare. Un disastro annunciato.”