Venerdì 5 aprile 2019 alle 18, negli spazi della Cappella dell’Incoronata (via dell’Incoronazione, 13), il Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo presenterà la mostra di Renato Ranaldi dal titolo Forse Piove, curata da Bruno Corà.
Con il titolo Forse Piove, Renato Ranaldi ha contraddistinto una fase del suo recente lavoro pittorico-plastico che reca a nuovi gradi di devianza il processo riduzionistico della forma pittura, già in atto da anni nella sua opera. Infatti, a partire dal 2006, prima con l’ideazione dei Fuoriquadro e successivamente dei Fuoriasse e degli Scioperii, l’artista, attivo da oltre cinquant’anni sulla scena nazionale e internazionale dell’arte contemporanea, ha radicalizzato la sua concezione visiva e spaziale al punto da offrirne una valenza inedita estrema.
A Palermo, per la mostra presso la Cappella dell’Incoronata, Ranaldi ha appositamente concepito alcune nuove opere che si rapportano all’unica navata di quell’antica sede, un tempo adibita al culto.
La mostra Forse Piove, assieme alle opere pittoriche, annovera una sua nuova creazione di scrittura che nell’accompagnare le opere ne costituisce una diversa ma dialettica formulazione.
Come per le lunghe e irrelate didascalie, in altri tempi e circostanze concepite e affiancate ai suoi disegni – ad esempio nel recente ciclo d’opera
Tiritere, 2018 – così per questo episodio espositivo Ranaldi offre perfino un’opera di scrittura, parossistica e visionaria, con alcuni obiettivi poetico-artistici capaci di identificare anzitutto le proprie esigenze di deviazione normativa rispetto all’estetica conforme e, al contempo, di soddisfare un’autenticità nel rapporto che egli intende stabilire con il fruitore della sua arte.
La pubblicazione, che ha lo stesso titolo dato alla mostra, Forse Piove, oltre a essere un volume concepito e stampato in occasione della mostra personale presso la Cappella dell’Incoronata di Palermo, è una forma-libro affrancata dal ruolo ancillare del catalogo, una volta di più invenzione significativa in omaggio all’osservatore-lettore più esigente e desideroso ancora di straordinarietà.