Lungo lo Stivale i partiti nascono come i funghi anche se molto spesso ciò non è sinonimo di cambiamento di classe politica. Oramai è noto: i partiti si creano sull’impronta personale di alcuni leader, vedi Italia Viva il partito di Matteo Renzi; si è parlato di un ipotetico movimento dello stesso Conte o del partito Carlo Calenda, visto che è stato il primo esponente democratico che si è dimesso dal partito in quanto non ha condiviso la scelta di accettare l’accordo con il M5s a Roma. Nel centrodestra, invece, la frattura si era già consumata prima dell’estate con la fuoriuscita di Giovanni Toti da Forza Italia e la nascita del suo partito denominato “Cambiamo!”.
Far passare Carlo Calenda per un uomo di sinistra è un’operazione assai complicata. Non lo è per biografia, non lo è per formazione, non lo è per pensiero. Ma negli ultimi tempi però lo sforzo è stato portato avanti da molti media. Il passaggio in politica di Calenda avviene prima con la fondazione Italia Futura in cui incrocia Andrea Romano. Il duo si trasferisce nell’avventura di Mario Monti: entrambi cinque anni fa furono candidati in Scelta Civica. Ma Romano viene eletto, Calenda no. Il paracadute per la sconfitta è comunque un posto da viceministro nel governo Letta allo sviluppo economico. Ministero che ritroverà – ma da ministro – dopo la parentesi da rappresentante del governo a Bruxelles.
Proprio Carlo Calenda il 13 dicembre scorso è arrivato a Palermo in pompa magna con numerosi auspici e promesse, presentando il nuovo movimento di ispirazione liberal-socialista da lui fondato. L’ex ministro dello Sviluppo economico ha incontrato iscritti, simpatizzanti, amministratori locali e professionisti. Fra gli “azionisti” della prima ora c’è Giangiacomo Palazzolo, sindaco del Comune di Cinisi. Altri azionisti in tutta la Sicilia, come il sindaco di Siracusa Francesco Italia (Siracusa) a consiglieri comunali come Giulio Cusumano (Palermo) o Lanfranco Zappalà (Catania).
Anche se proprio Cusumano, che è il cugino del sindaco di Cinisi, dialoga da tempo con +Europa. Il partito di Benedetto Della Vedova ha già dato il due di picche all’invito di Calenda per un progetto politico unitario.
Sta di fatto che in Sicilia dal 13 dicembre ad oggi nessuna iniziativa eclatante, nessun evento politico saliente.
Al momento nessun congresso alle porte che possa dare una forma al partito in Sicilia. Il sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo precisa al ilSicilia.it: “L’organizzazione in Sicilia al momento si limita ai fondatori del partito”. Ma tiene a precisare che: “Siamo un partito in forte crescita. Siamo presenti in tutti i territori”.
Insomma la incombente responsabilità di modellare il partito qui in Sicilia a quanto pare è sopra le spalle del sindaco di Cinisi e del sindaco Italia.
Riusciranno a condensare questa fluidità di un partito evanescente nel territorio siciliano? Questa è una domanda che molti professionisti e piccoli imprenditori si chiedono. Anche perché sembra proprio che queste due categorie dovrebbe essere l’elettore medio di Calenda.
Nel frattempo proprio oggi, il duo terrà una video conferenza con tutti gli iscritti al nuovo partito in Sicilia. Special guest dell’evento: il senatore Matteo Richetti.