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E’ uscito in questi giorni “Poem Covid 19”, l’ultimo lavoro realizzato dal regista siciliano Salvo Cuccia. Un progetto nato dalla collaborazione con Roberto Masi, music director, Daniel DServant Mendes, poeta, interprete e pugile inglese, coordinati da Maria Teresa La Licata.
Il videoclip è una cronaca in forma poetica di questo terribile momento dell’umanità. Il ritmo, le immagini, la musica e il testo ben rappresentano la tensione, la velocità di diffusione del virus e lo sconvolgimento delle nostre vite e del mondo… tra paura, preghiera, sogni e la speranza di libertà e ripresa.
LE VOCI DEI PROTAGONISTI
“Poem Covid 19 è il punto di inizio di un progetto che intende indagare su tematiche attuali attraverso un linguaggio composto di parole, immagini e musica – spiega il regista -. Immagini che vengono dal web e ci ritornano in altra forma, musica dalla forza dirompente, parole che vengono da un precisa necessità di comunicare e rielaborare i dati della realtà”.
“Sommersi dalla “comunicazione” – conclude Cuccia – oggi più che mai sentiamo la necessità di individuare tematiche e di renderle accessibili a un largo pubblico attraverso una forma precisa”.
“Non avrei mai pensato di fare musica sul covid 19 – dice Roberto Masi -. E’ facile cavalcare l’onda degli eventi per attirare e speculare, ma questo progetto non lo è… è semplicemente adeguato e perfettamente contestualizzato, puoi solo rimanere in silenzio a riflettere”.
“La musica è venuta da se dopo aver letto la poesia di Daniel, e Salvo è stato bravissimo a confezionare un video clip molto forte. La musica, sola con le immagini, non avrebbe mai avuto lo stesso impatto” conclude il Dj.
“Il covid 19 è qualcosa che ha colpito tutti, sia che si tratti di un adolescente che ignora la distanza sociale e deve guardarsi intorno per non essere beccato dalla polizia o l’uomo che vive da solo e non ha condiviso un tetto con un membro della famiglia da quando è iniziato il lockdown – racconta il pugile poeta –. Volevo affrontare tutti gli aspetti della pandemia in modo imparziale sollecitando il fruitore a porsi domande sugli eventi che si sono svolti. Descrivo alcuni degli estremi a cui stiamo assistendo e concludo con forza e positività, con speranza e convinzione”.