“In merito alla vicenda sull’Orchestra sinfonica siciliana non escludo che la cosa migliore sia commissariare la Fondazione”. Queste le parole del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè a ilSicilia.it.
Il polverone che in queste ore sta investendo la Foss, Fondazione orchestra sinfonica siciliana, e la veloce convocazione del cda per decidere la revoca della nomina di Ester Bonafede, destano numerosi sospetti al forzista Miccichè. “Il presidente del consiglio d’amministrazione della Foss, Stefano Santoro, occupa quel ruolo grazie alla politica. Non c’è nulla di scandaloso, viceversa cambino le leggi. L’errore è stato mio a indicarlo come avvocato alla Fondazione”, dichiara Miccichè. “Se io fossi stato scelto per svolgere un ruolo di sottogoverno per qualsiasi problema avrei interloquito con il presidente della Regione e l’assessore di riferimento. Ci sono delle regole che vanno rispettate. Il fatto che uno improvvisamente diventa il proprietario di quel posto non è più possibile. E’ una cattivissima abitudine di alcune persone che bisogna eliminare. Io non sono proprietario dell’Ars perché sono stato eletto presidente, se devo fare qualcosa ne devo rispondere alla coalizione, al mio partito e al Presidente della Regione. Cosa che non accade nei ruoli di sottogoverno, in quanto alcuni, si sentono proprietari di quel posto”.
Il leader siciliano di Forza Italia che probabilmente sarà presente alla conferenza stampa indetta al Politeama da Stefano Santoro subito dopo la riunione del cda, aggiunge che: “Qualcuno, in una chat di un ente pubblico si permette di dire cose vergognose sul presidente dell’Assemblea Regionale. Che si faccia una riflessione seria su quello che sta succedendo Troppe cose oscure. Situazioni poco chiare. Io chiederei al Presidente della Regione di ricevere le carte che riguardano questa vicenda. Le farei analizzare da persone terze distanti dall’accaparrarsi una nomina. Questa storia dei sottogoverni e i suoi lati oscuri sta diventando molto interessante”.
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