Sempre più persone ad oggi si trovano in seria difficoltà economica, povertà e arretratezza sociale portano giovani e anziani a non riuscire ad eccedere alle cure mediche di cui hanno bisogno. Il fenomeno della rinuncia alle cure è sempre più preoccupante, problema molto diffuso in Sicilia a causa delle lunghe liste di attesa.
Il 2018, infatti, anno del quarantennale della nascita del Ssn, è stato quello dove si è registrato un picco molto negativo. La qualità della sanità pubblica è stata sempre motivo di vanto a livello internazionale per il nostro Paese, riconosciuta come una delle migliori al mondo, ma soprattutto negli ultimi anni è lontanissima dall’essere perfetta. Da un lato le difficoltà economiche e dall’altro le liste d’attesa, spingono i cittadini italiani a posticipare le cure o ad annullarle, con ricadute che gravano sul proprio stato di salute. Se a questo si aggiunge la riduzione dei fondi destinati alla sanità, il risultato è una maggiore partecipazione alla spesa privata con un conseguente aggravio alle condizioni di quelle famiglie che si trovano già in condizioni di difficoltà.
Secondo i dati del 2023 sono 427.177 le persone che si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria. Hanno dovuto chiedere aiuto ad una delle 1.892 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure. Rispetto alle 386.253 persone del 2022, c’è stato un aumento del 10,6%. È quanto emerge dall’11/mo Rapporto “Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci”, realizzato con il contributo incondizionato di Ibsa Farmaceutici e Aboca da Opsan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria.
Nel 2022 la spesa farmaceutica delle famiglie è stata pari al 44,1% della spesa totale, pari a 9.919 milioni di euro (704 milioni in più del 2021, pari a una variazione del +7,6%) e a una spesa media annuale di 380 euro per famiglia. A sostenere di tasca propria l’aumento non sono solo le famiglie abbienti, ma anche quelle povere che devono pagare interamente il costo dei farmaci da banco non rimborsati, a cui si aggiunge il costo dei ticket. È per questa ragione che centinaia di migliaia di persone indigenti si rivolgono ogni anno a enti caritativi.
Nel quinquennio 2017-2021, le persone che dichiarano di avere risorse familiari scarse sono numerose, a partire dai 2.859.94 nel 2017 e 2.152.669 nel 2021. Incide tantissimo la questione che tante persone in condizioni di povertà non riescono ad accedere alle cure non solo perché non hanno risorse economiche, ma anche perché, spesso, non hanno neppure il medico di base, non conoscono i propri diritti in materia di salute, o non hanno una rete di relazioni e di amicizie che li aiuti a districarsi tra l’offerta dei servizi sanitari. Si conferma, quindi, la relazione circolare tra povertà di reddito e povertà di salute: la percentuale di chi è in cattive o pessime condizioni di salute è più alta tra chi si trova in condizioni economiche precarie rispetto al resto della popolazione.
Quella degli anziani è sicuramente la fascia sociale più colpita. In Sicilia sono oltre il 10% che devono scegliere se curarsi o acquistare beni di prima necessità. Il calo dei consumi è pari al 7% tra gli over 65, un disagio che sarebbe rafforzato anche dall’insufficienza delle politiche socio-sanitarie, di contro l’incidenza di povertà assoluta è più alta fra i giovani (18-34 anni: 11,3%, pari a 1 milione 127 mila individui). Infine, la povertà assoluta colpisce le famiglie straniere con una frequenza (33%) cinque volte superiore rispetto alle famiglie italiane (7%).
In una situazione del genere non resta che ricorre ad un’assicurazione sanitaria privata che copra le spese relative di alcuni interventi medici compiuti nel settore privato, e che offre una serie di servizi, quando non ci si vuole affidare alla sanità pubblica per le proprie cure o si viaggia all’estero o si viene in Italia per un breve periodo.
Ma conviene? E’ una questione cruciale la copertura. Si tratta, infatti, di una polizza che non copre tutti gli interventi medici, cure o ricoveri riferite a malattie preesistenti, dentistici o estetici per esempio.
Per cosa ci si può affidare all’assicurazione sanitaria privata? Visite ed esami relativi a una malattia sospetta, insorta o a un incidente, interventi chirurgici, ricoveri ospedalieri, medicinali acquistati in seguito a malattia e cure dentistiche conseguenti sempre a malattia o a incidente.
Si tratta, quindi, di una forma di copertura facoltativa, scelta in situazioni in cui si desidera avere un’opzione alternativa rispetto a quella pubblica, rappresentando un efficace strumento di integrazione di quest’ultima.