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Precari siciliani e nuovo governo. Montera, Cisl: “Si cambi passo in fretta”

domenica 10 Dicembre 2017

La Funzione pubblica in Sicilia e il nuovo governo regionale saranno chiamati a dovere dialogare. E anche molto. Il livello delle emergenze, dai precari, alle condizioni finanziarie delle ex Province, non autorizzano imminenti sogni di gloria.

Paolo Montera nuovo Segretario generale della Funzione pubblica in Sicilia della Cisl traccia una serie di priorità, ma soprattutto chiede al nuovo governatore siciliano un visibile cambio di passo: “Quello che serve è un vero e proprio risanamento della pubblica amministrazione siciliana che deve passare attraverso il rinnovo del contratto collettivo. Non serve a nulla tenere buoni i dipendenti dopo averli spesso massacrati anche mediaticamente. Il nostro Pil tra il 2008 e il 2014 è crollato di oltre dieci punti percentuali e i lievi segnali di ripresa sono ancora assolutamente insufficienti tanto”

Un vero e proprio Vietnam di disagio sociale tra tasso di occupazione in Sicilia al 40 per cento con ben due punti e mezzo inferiore a quello del già boccheggiante Mezzogiorno d’Italia, 16,3 punti in meno rispetto alla media italiana e addirittura oltre 25 punti in meno rispetto alla media europea e luoghi comuni che servono solo ad aizzare il conflitto sociale: “I dipendenti regionali hanno perso lo status di privilegiati, il sistema pensionistico è equiparato a quello statale e i prepensionamenti hanno fatto dimagrire (forse anche troppo) l’organico della Regione – prosegue Montera – Durante la campagna elettorale ultima, nel corso di una conferenza stampa, è stato spiegato dall’ex assessore all’Economia, Alessandro Baccei, che in bilancio sarebbero stati appostati altri 18 milioni di euro, in aggiunta ai 10 milioni stanziati quest’anno, per avviare la contrattazione per i rinnovi”

Proprio i precari sono sul piede di guerra e hanno già annunciato per la prossima settimana una mobilitazione di piazza, mentre sugli enti di area vasta, si brancola ancora sapientemente nel buio. Montera anche in questo è molto chiaro: “Stiamo ancora attendendo la definizione del processo che avrebbe dovuto portare all’abolizione delle Province, e già si profilano le elezioni che le faranno risorgere. Un gioco più mediatico che politico, che ha finito però per “usare” i lavoratori di quegli enti come veri e propri scudi umani.  A ciò si aggiunge la mancata ripartizione delle somme dovuta alla gravissima colpevole assenza del governo regionale in sede di Conferenza Stato-Regioni. Un gioco che ha finito non solo per danneggiare i dipendenti, ma anche per rendere gli enti ingovernabili e in gravi difficoltà economiche, spesso non in grado nemmeno di garantire gli stipendi dei lavoratori. A Siracusa la situazione è gravissima e così in altri Liberi consorzi, come quello di Ragusa. Senza contare gli altri drammatici problemi relativi all’erogazione dei servizi ai cittadini quali le scuole, la manutenzione delle strade, l’assistenza ai disabili“.

Insomma il cambio di passo della Funzione pubblica in Sicilia è atteso a un 2018 pesante, specie se non si darà corso ad evidenti interventi e a misure che diano la sensazione netta e chiare  che le iniziative di stabilizzazione non saranno materia di rinvio eterno .

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