Un dono che accende la speranza. Sono stati prelevati nei giorni scorsi presso l’AOU G. Martino di Messina gli organi di un paziente ricoverato in terapia intensiva e morto per una ischemia cerebrale.
Un uomo di 72 anni, descritto dalla famiglia come generoso e altruista. Ed è proprio in ragione di questa sua caratteristica che i parenti non hanno avuto alcun dubbio e hanno subito accolto positivamente la proposta della donazione. Così fegato, reni e cornee sono state prelevate dall’équipe dell’Ismett di Palermo per essere trapiantati in pazienti in lista d’attesa. Un prezioso regalo, arrivato in prossimità del Natale, reso possibile grazie al SI dei familiari e a quella macchina organizzativa che si mette in moto ogni volta che si prospetta tale opportunità. A gestire tutte le fasi del processo che accompagna il donatore il Coordinamento Locale per la Donazione e i Trapianti di Organi e Tessuti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria. Un lavoro di squadra molto complesso che, nelle diverse fasi di un processo donativo, coinvolge numerosi operatori sanitari: non solo medici e infermieri di Terapia Intensiva ma anche di numerose altre specialità tra le quali medici legali, neurologi, radiologi, cardiologi, tecnici di neurofisiopatologia, senza dimenticare gli specialisti della microbiologia e della virologia che contribuiscono a garantire la sicurezza del paziente ricevente.
“È il primo prelievo eseguito – ricorda il Dott. Puliatti, responsabile del Coordinamento – dalla morte di Gaetano Alessandro, il presidente dell’Associazione “Donare è Vita” che aveva fatto della cultura della donazione di organi la sua stessa ragione di vita. Quando si prospettava la possibilità di un prelievo Gaetano era sempre in prima linea. Lui, che aveva ricevuto in dono un cuore, voleva trasmettere con la sua presenza, le sue parole e la sua stessa vita il significato concreto della donazione di organi. Lo ricordo perché ogni volta che si determinavano le condizioni per una donazione Gaetano era in prima linea anche per supportare le famiglie. Ogni prelievo di organi è una testimonianza di quanto i trapianti siano una terapia salva vita; un esempio concreto per l’opinione pubblica per adottare in vita una scelta consapevole, esprimendo il proprio SI alla donazione ”.