Tra le prerogative dell’autonomia nei beni culturali c’è pure questa: poter istituire un Premio unico sullo scenario nazionale.
Il 20 marzo di un anno fa Vittorio Sgarbi, allora assessore al ramo, creò il Premio Alberto Bombace, intitolato al primo Dirigente generale dell’attuale Assessorato BB.CC. e I.S. che costruì da zero un sistema parallelo a quello dello Stato, in quel 1975 in cui venivano trasferite alla Regione Siciliana tutte le competenze in materia.
Il nuovo premio, con cadenza annuale, è destinato a uno o più dirigenti o funzionari (massimo tre) in servizio presso il Dipartimento dei Beni culturali che si sono distinti per l’impegno nell’ambito della difesa del patrimonio storico, artistico, architettonico, archeologico, demo-etnoantropologico e paesaggistico della Regione.
Un riconoscimento a chi è sul fronte, in condizioni sempre più difficili, date le note criticità in cui versa l’Assessorato. Unico, perché, a differenza di simili premiazioni nel resto del Paese, come quella «Umberto Zanotti Bianco» di Italia Nostra o quella della Fondazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, è stata istituita da un ente pubblico (Regione) ed è lo stesso assessore dei beni culturali ad attribuirlo, presso la Biblioteca centrale della Regione Siciliana intitolata proprio a Bombace.
Il premio, onorifico, costituisce giusto titolo curriculare e consiste in una targa, in un contributo alla spese di pubblicazione di attività di studio e di ricerca, e, in un’opera che un artista siciliano vorrà donare, realizzata o personalizzata per l’occasione.
Previste una «menzione speciale» ad memoriam, e un «riconoscimento straordinario».
Da sottolineare le modalità di individuazione dello o degli assegnatari del premio: «Il dirigente generale del dipartimento beni cuturali, il comandante del nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Palermo e il presidente di legambiente (selezionata tra le altre associazioni ambientaliste per aver contribuito fattivamente alla protezione del patrimonio, intervenendo in particolare ad adiuvandum dell’amministrazione regionale nelle sedi legali) sottoporranno annualmente e con giusto anticipo al coordinatore della giuria le proposte motivate in ordine ai soggetti da premiare. Tenuto conto di tali proposte la giuria deciderà quali siano i soggetti a cui conferire il premio, fornendo una breve motivazione».
Data della consegna del premio fissata il 21 marzo, a segnare l’inizio di una primavera per i beni culturali siciliani.
La prima edizione, saltata l’anno scorso per le note vicende politiche che hanno accompagnato la conclusione del mandato di Sgarbi in Sicilia, voleva essere preludio agli Stati Generali dei BBCC, conferenza per una riforma del settore, lanciata dallo stesso Sgarbi e riconfermata dal compianto successore Sebastiano Tusa.
Rinviata, dunque, a giovedì 21 marzo, per la prima edizione mancava solo la nomina della giuria tecnica, costituita da quattro componenti: riconosciute personalità del mondo della cultura, individuate dall’assessore dei beni culturali, tra le quali la sottoscritta, ideatrice del premio e coordinatrice della giuria. Lo sfortunato assessore non ha fatto in tempo.