A Realmonte (AG) il terzo confronto delle presidenziali 2022, tra i candidati del fronte progressista: Caterina Chinnici del PD, Barbara Floridia del M5S e Claudio Fava. Il voto, che esprimerà il nome di chi rappresenterà l’alternativa al centrodestra in vista delle elezioni regionali in autunno, è in programma per sabato 23 luglio dalle 8 alle 22, e per votare occorre registrarsi, entro il 21 luglio, sul portale www.presidenziali22.it (sia per il voto online sia per il voto ai gazebo).
Cultura e turismo sono i temi dibattuti. Infrastrutture, destagionalizzazione, piano rifiuti, qualità dei servizi e ampliamento dell’offerta turistica costituiscono il filo conduttore che ha messo d’accordo i tre competitor.
Secondo l’eurodeputata Chinnici è importante accorpare i due comparti, programmare e diversificare l’offerta turistica, a vantaggio dei visitatori che scelgono la Sicilia come meta per le vacanze, non solo estive. “Abbiamo la possibilità di offrire un turismo per ogni cosa, ci sono offerte di ogni genere. Penso ad esempio, al turismo di chi vuole spendere tanto, che da noi non arriva perché non ci sono le strutture, al turismo che accoglie le persone con disabilità. Diversificare e programmare a lungo terminare. Noi abbiamo le terme, quelle di Sciacca ed Acireale sono chiuse. E pensare che oggi viviamo il turismo del benessere, oltre al turismo della cura. Turismo e cultura devono sempre andare insieme, agevolando anche i giovani con dei prezzi molto più contenuti, offrendo biglietti per il teatro a prezzi speciali per i giovani, dando un impulso al turismo anche sotto questo profilo. Le categorie speciali vanno attenzionate. Dobbiamo sollecitare la tutela dei diritti e dei doveri culturali”.
“Abbiamo 101 siti, 10 beni protetti dall’Unesco, 15 mila imprese culturali che si muovono su questo terreno. Abbiamo risorse che nessun’altra Regione ha. Ma abbiamo un software miserabile – spiega Claudio Fava – La Lombardia che ha meno beni culturali e artistici rispetto a noi, fattura 20 miliardi l’anno, la Sicilia soltanto 3 miliardi. Concretamente, dovremmo fare un censimento delle imprese culturali, una fotografia per capire dove si annidano le eccellenze, e come possiamo consolidarle sul mercato accompagnarle nel Know- how, permettere l’accesso al credito, perché è così che si diventa eccellenza. Abbiamo bisogno di sapere cosa producono e mettere tutto questo in rete. Poi occorre un censimento sui nostri beni: 200 di questi non sono utilizzati ma chiusi e non sappiamo nemmeno che esistono. Ecco il censimento serve anche per mettere in rete questi beni tra loro”.
Sui parchi archeologi “A gestirli dovrebbe essere un archeologo, in Sicilia non è così, tranne per due soli parchi, gli altri sono gestiti da avvocati, ingegneri, se va bene, gli altri da agronomi come il parco di Selinunte. C’è uno snaturamento della legge che era stata voluta da Fabio Granata, prevedendo risorse da mettere a disposizione del territorio, con una qualità, capacità, competenza ,con filiere tecniche, che davvero esaltavano la funzione, anche sociale, di quel parco archeologico”, ha poi aggiunto Fava
La destagionalizzazione turistica sarebbe l’obiettivo a cui tendere sia per ampliare l’offerta turistica per nuovi target che per migliorare le performance delle attività ricettive: dunque favorire un turismo in bassa stagione come strategia di crescita dell’intero settore e dell’economia interna. In una terra che deve e vuole ripartire, il turismo non può essere considerato un fenomeno stagionale. Insieme a questo, l’elemento della comunicazione è essenziale.
“Abbiamo 18 milioni di turisti, gli aeroporti di Palermo e Catania strapieni. Da sola Ibiza ne fa più della Sicilia. Abbiamo bisogno di destagionalizzare il turismo – dive Fava – . Vogliamo un turismo culturale, termale, che duri 12 mesi? Dobbiamo rivolgerci ai soggetti che fanno cultura, con una sinergia che metta tutto questo in rete. Ad esempio L’Etna deve essere una risorsa e un’occasione turistica che trovi immediatamente navigando su internet”.
“La Sicilia ha un unico soft power che nessuno ha mai saputo raccontare– spiega la senatrice Floridia – Tutti parlano di Firenze, Verona, Roma, noi vagamente della Sicilia. Ma pensate che potenza saremmo , se fossimo in grado di fare a livello regionale un piano di gestione, se contemporaneamente lavoriamo per le infrastrutture e per un piano rifiuti, uno strumento in più è anche semplicemente la cartellonistica.: come faccio a dire che quel luogo è bello se non so che neanche che esiste? Sapere che vale la pena non solo fermarsi alla Valle dei templi, ma andare ancora più in là o indietro?”
“Abbiamo bisogno di comunicazione e formazione – continua Floridia- . Il 49% dei nostri siti non sono adatti ai bambini, quando i più piccoli vanno in un museo devono avere il loro linguaggio; il 40% dei nostri siti non è accessibile ai disabili. Due siciliani su 10 conoscono e visitano i nostri siti. Qualcosa ci è sfuggito. E’ vero che noi miriamo ai 14 milioni di turisti, a destagionalizzare, e va fatto in maniera organica valorizzando le eccellenze e mettendo le competenze, ma noi siciliani non siamo parte di questo percorso? Due cose sono importanti: la ragione sociale, perché visitare un sito culturale significa alzare il livello della nostra società e quindi anche economico. Un euro speso e pianificato nel bilancio regionale porta e restituisce alla Regione almeno 4 volte tanto”.
Criticata l’iniziativa del See Sicily, una misura che contempla un pacchetto variegato di servizi e tra questi l’offerta ai turisti di una notte gratis sull’Isola.
“L’assessore al turismo ha speso 2,2 milioni per promuovere la Sicilia attraverso una serie di servizi fotografici ad alcune modelle che dovevano evocare i film girati qui. Penso che il ritorno in termini di immagine e di investimento turistico sia pari a zero. Abbiamo trasformato la Regione in un bancomat che dà soldi senza una valutazione della qualità dell’offerta e della proposta In questa finanziaria, nella famosa tabella h, avevamo un milione di euro da mettere a disposizione dei beni UNESCO. Non abbiamo una politica culturale. Capisco che una notte regalata al turista può far gola ma non determina fidelizzazione: su 100 turisti ne ritornano 1,5 %”, ha affermato Fava.
“A noi è mancato il modello Sicilia. Facciamo quello che gli americani hanno fatto con noi, avevano creato il brand, il sogno. Creiamo noi il sogno di venire ad abitare in Sicilia – dice Floridia – Mettiamo a terra i 25 miliardi del piano delle infrastrutture e operiamo per la destagionalizzazione. La Sicilia non è solo mare e turismo estivo. Valorizziamo il turismo d’esperienza, attraverso percorsi enogastronomici e culturale che non hanno stagionalità, per farlo serve creare percorsi, farli conoscere e stanziare risorse. Abbiamo le idee chiare per farlo e lo faremo”.
Sul tavolo anche la questione politica: una riflessione sulla sfiducia del M5S accanto alla fibrillazione dopo le dimissioni, respinte dal Presidente della Repubblica, di Mario Draghi. Poi c’è l’idea di allargare il perimetro delle alleanze. E Chinnici non esclude un avvicinamento all’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo “ma tutto deve avvenire secondo un programma condiviso”, spiega la deputata al Parlamento europeo. Fava esalta invece l’importanza delle primarie “va rispettato il voto dei siciliani, comunque vada”.