“Oltre il 60% delle spiagge sabbiose è attualmente occupato da stabilimenti balneari, la maggior parte dei quali gestisce per l’intero anno l’uso dei tratti di spiaggia concessa, privandoli così della libera fruizione pubblica. Stabilimenti balneari che dovrebbero essere concepiti come strutture a servizio della fruizione del mare ma che, per la maggior parte, sono dei veri e propri locali di ristorazione e discoteche ai quali indefinitamente, in spregio alle Direttive europee e alle sentenze della Corte costituzionale sulla concorrenza e trasparenza ed in assenza dei piani di utilizzo del demanio marittimo, hanno ottenuto l’uso proprio ed esclusivo di un bene comune” Queste le parole di Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia.
Proprio qualche giorno fa infatti il termine di durata delle concessioni demaniali marittime in Sicilia, in scadenza al 31 dicembre del 2023 è stato differito al 31 dicembre del 2024. A stabilirlo un decreto firmato dall’assessore al Territorio e ambiente, Elena Pagana, pubblicato sul sito internet (questo il link) dell’amministrazione regionale e sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana.
Proprio su questo tema il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani aveva afferemato: “Diamo continuità alla gestione delle concessioni e certezze agli operatori – dice il presidente Schifani – in una fase di transizione in cui a livello statale devono essere emanate le indicazioni per procedere alle gare per l’assegnazione delle aree demaniali. È un passaggio fondamentale nei confronti di un settore importante e trainante della nostra economia, che rispecchia, inoltre, quanto previsto dalle norme statali riportare in auge dal pronunciamento della Corte di cassazione”.
“Ci attendiamo che – dice Castronovo, – dopo i puntuali i rilevi di incostituzionalità del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e le sollecitazioni al governo nazionale e al parlamento a rivedere la norma che prevede la proroga delle concessioni balneari, il presidente Schifani ritiri il decreto dell’assessora Pagana e l’emendamento alla finanziaria in discussione all’Ars che proroga le concessioni demaniali marittime fino a dicembre 2025, in palese violazione delle norme europee e della giurisprudenza richiamata dal presidente della Repubblica“.