“Gli agricoltori ed i consumatori traditi dalle istituzioni regionali, dal governo centrale, dalla Comunità Europea. Non è ammissibile tornare ad interloquire con chi ha già tradito in passato e continua a ricattare gli agricoltori. Per questo motivo, memori delle esperienze passate, riteniamo vano, e addirittura deleterio, incontrare e sedersi al tavolo di chi avrebbe dovuto tutelarci ed invece ha preferito venderci”.
Lo ha affermato in una nota il referente e portavoce provinciale del presidio della città di Modica Giovanni Arato, che, “rigorosamente in linea con il movimento nazionale della protesta degli agricoltori, ritiene doverosa la dichiarazione ufficiale di dissociarsi dalle azioni dei presidi che non rispettano le linee nazionali ed europee, portando avanti con gli agricoltori ed i consumatori della Sicilia sud-orientale il principio secondo il quale non è da tenere in considerazione alcun tipo di interlocuzione con gli esponenti politici regionali e con i rappresentanti istituzionali, a qualunque livello, nonché dei sindacati e di chiunque ha appetiti politici e necessità di visibilità finalizzata ad acquisire consensi popolari opportunistici”.
Nel frattempo è partito dall’area di servizio di Termini Imerese (PA) il corteo di trattori e camion nell’ambito della protesta degli agricoltori che percorrerà la statale 113 fino a Cefalù. Allevatori e agricoltori protestano anche per i rincari delle materie prime e del gasolio che non sono accompagnate da misure di sostegno per il loro lavoro e da un aumento dei prezzi di vendita.
Le proteste degli agricoltori del movimento “La Sicilia alza la voce” si svolgono con i trattori in diverse zone della Sicilia.