È strano come la politica siciliana riesca a parlare “bipartisan” di candidature per le prossime elezioni Provinciali prima ancora che ci sia una legge, votata, approvata e non impugnata, uscita dal parlamento siciliano. Rimane un’anomalia a metà strada tra le incongruenze di sistema e le specialità in salsa-sicula.
Giorgio Assenza, capogruppo all’Ars di FdI, come mai escono sempre più tra le indiscrezioni, i nomi dei candidati alla guida degli enti di area vasta e ancora non c’è neanche la riforma? Non le sembra un piccolo (grande) paradosso?
“Sicuramente si, le forze politiche, che magari hanno da tempo assicurato presidenze, assessorati e presenze in consiglio a tanti, si comportano come se fosse scontato che la legge venga approvata in tempi brevi, che non vi siano incidenti di percorso successivi e che sia certo che si voti nello stesso giorno delle Europee. Vorrei avere le stesse certezze degli altri e non perché io personalmente o il mio gruppo siamo contrari alla legge, anzi, ma perché sino a che la Delrio non è abrogata, trattandosi di legge i cui principi valgono come principi di grande riforma economica e sociale per la disciplina di città e aree metropolitane vincolanti anche per le regioni a statuto speciale, un minino di dubbio resta. Siamo convinti che il governo nazionale non impugnerà la norma, ma poiché in materia elettorale ciascun iscritto alle liste elettorali ha diritto di impugnare il decreto di indizione delle elezioni, il rischio che tutto salti rimane alto.
Entrando nel merito della riforma…
Nel merito siamo assolutamente favorevoli a che si ritorni al più presto al voto popolare per l’elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali. Peraltro non è una novità (come l’odierno dietro-front del Pd!): durante il governo Crocetta ci siamo opposti strenuamente a che la famigerata legge, che io all’epoca ebbi a definire Giletti-Crocetta-Cancilleri, venisse approvata e nella scorsa legislatura, sotto l’input della presidenza Musumeci, avevamo già approvato la norma che poi venne inesorabilmente bocciata dalla Consulta”.
Oggi Sala d’Ercole andrà avanti con la riforma o dobbiamo aspettarci chiarimenti ancora necessari all’interno della coalizione, dopo le nomine dei manager della sanità che hanno scontentato il vostro partito?
“Da parte nostra assolutamente no e mi auguro che non vi siano incidenti di percorso. Il ricorso vergognoso e frequente al voto segreto non permette però di escludere nulla. Peraltro non risponde a vero che FdI abbia manifestato disappunto relativamente alle nomine dei direttori generali, attualmente ancora commissari: abbiamo solo rilevato che si poteva evitare di procedere alla approvazione della delibera di giunta senza la presenza dei nostri assessori”.
In che modo procederete adesso con il calendario delle leggi? Riforme come quelle dei Consorzi di bonifica rimarranno in coda o ci sarà modo di affrontarle?
“In questo momento la priorità è discutere e auspicabilmente approvare la legge sulle Province. Dopo si potrà passare all’esame delle altre leggi, compresa quella di riforma dei Consorzi di bonifica, senza però tralasciare la riforma urbanistica che è veramente importante ed urgente per la Sicilia”.