Il disegno di legge che prevede la reintroduzione delle Province ha avuto il voto favorevole in Commissione Bilancio da parte della maggioranza, contro quello dell’opposizione. La copertura finanziaria proposta dall’assessorato agli Enti locali prevede 5,1 milioni di euro per garantire lo svolgimento delle elezioni, riservandosi di mettere ulteriori risorse nel Fondo per le Province.
Il parere è stato rinviato a domani in commissione Affari istituzionali, presieduta da Ignazio Abbate, per il voto finale alla riforma per poi consegnare il testo all’Aula in vista della sua definitiva approvazione. L’auspicio è che questi passaggi avvengano nel più breve tempo possibile, alla luce del fatto che in primavera bisogna votare, scongiurando le elezioni di secondo livello.
Nel corso del dibattito il M5s e l’altra parte dell’opposizione hanno espresso proposte diverse. Più dura quella dei grillini che hanno avanzato l’idea di togliere tutti i compiti alle Province e passarle ai Comuni e alla Regione sciogliendo praticamente gli enti.
Invece, il Pd è d’accordo con l’elezione di primo livello purché si mettano le risorse a disposizione delle Province.
Il centrodestra vuole andare avanti impegnandosi anche per quanto riguarda lo stanziamento di ulteriori somme nella legge di stabilità che fungano da copertura per le spese gestionali a favore degli enti di area vasta, permettendo loro di erogare servizi più adeguati, gli stessi del 2012, e che nonostante tutto sono stati portati avanti. Le Province in questo momento hanno avanzi di amministrazione per quanto riguarda, ad esempio, la spesa delle infrastrutture la quale potrebbe essere sfruttata al meglio per riqualificare la viabilità soprattutto nelle aree interne siciliane, laddove le strade hanno bisogno di una importante. manutenzione.
Critico il coordinatore regionale del M5s Nuccio Di Paola a margine dei lavori della commissione Bilancio sul ddl sulle Province.
“Siccità, sanità, rifiuti, formazione, famiglie e Comuni alla canna del gas e via discorrendo: la Sicilia è alle prese con mille emergenze e il governo che fa? Torna per l’ennesima volta alla carica per ripristinare le elezioni dirette delle Province già bocciate e lo fa provando a stanziare 20 milioni di euro. La norma – dice Di Paola – è stata approvata in commissione, ovviamente col nostro voto contrario. Con le elezioni dirette i costi per le Province crescerebbero notevolmente rispetto alle elezioni di secondo grado e non solo per i 5 milioni aggiuntivi che occorrerebbero solo per le operazioni elettorali. È scandaloso che questo governo torni sull’argomento già bocciato dall’Ars, delegittimando clamorosamente il Parlamento. La verità vera e che la politica non vuole l’organo provinciale e che si continua a fare melina per prorogare i commissari”