“Durante l’audizione in commissione Bilancio alla Camera, ho esposto la grave situazione finanziaria in cui a oggi versano tutte le ex Province della Regione siciliana a causa del cosiddetto ‘prelievo forzoso‘ operato dallo Stato. Ho prodotto un elenco analitico e dati di dettaglio, predisposti dagli uffici regionali del dipartimento Autonomie locali ed economia e finanze, per dimostrare la sperequazione dovuta a tale prelievo, a cui non sono state associate, per la nostra Regione, adeguate forme di ristoro“. Lo dice l’assessore alla Funzione pubblica e agli Enti locali della Regione siciliana, Bernardette Grasso, sottolineando che per lo Stato “il disequilibrio 2018 delle ex Province siciliane ammonta a 54 milioni di euro, mentre per la Regione siciliana corrisponde a 96 milioni di euro“.
“La differenza risiede nel fatto che lo Stato sottrae al taglio discendente dal comma 418 della legge 190/2014, pari a 197 milioni di euro, la riduzione della spesa del personale, che non si è applicata in Sicilia, e il minor taglio proveniente dal dl 66/2014, che però opera una sola volta -dice l’assessore Grasso- Inoltre, a fronte di tagli per 3.789,8 milioni di euro, le Regioni a statuto ordinario ricevono, per gli enti di area vasta, un ristoro pari a 1.660 milioni di euro, che equivale al 44 per cento. La Regione siciliana, su tagli per 340 milioni di euro, riceve un ristoro pari a 70 milioni di euro, equivalente solo al 23 per cento“.
Una disparità che secondo l’esponente della Giunta Musumeci comporta “gravi situazioni di disequilibrio e immobilizza e impoverisce le nostre ex Province, che non sono in grado di assolvere alle loro basilari funzioni“.
“Insieme all’onorevole Prestigiacomo – conclude l’assessore – abbiamo rappresentato la stringente necessità di trovare uno strumento di perequazione, come la sospensione del prelievo forzoso da parte dello Stato per gli Enti siciliani, di cui tratta il ddl condiviso insieme ai colleghi parlamentari nazionali di Forza Italia e presentato con primo firmatario l’onorevole Germanà. Parallelamente, sarà necessario procedere con la massima urgenza a una deroga normativa che permetta alle ex Province siciliane di chiudere i bilanci e, contestualmente, di sbloccare gli investimenti“.
Sulla questione si è espresso anche il vicepresidente della Regione Gaetano Armao: “La Regione si batte da mesi per eliminare questa assurda discriminazione verso le province siciliane. Il governo nazionale deve fare presto – ha affermato – Occorre intervenire sia sul piano normativo che su quello finanziario. Condivido – ha sottolineato Armao – quanto prospettato dal sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, che ha sottolineato l’urgenza delle misure da adottare per riequilibrare una situazione diventata insopportabile e che sta portando gli enti al dissesto con gravi difficoltà per i cittadini siciliani. Emergenza che, stamattina, l’assessore alla Funzione pubblica, Bernadette Grasso, ha ribadito in commissione Bilancio alla Camera. Ogni livello istituzionale faccia la propria parte – ha concluso il vicepresidente – Il governo Musumeci ha già dichiarato di essere pronto a farla, in linea con l’accordo stipulato con lo Stato nel dicembre scorso”.