Via libera in commissione Affari istituzionali dell’Ars al disegno di legge sulla reintroduzione delle Province in Sicilia. Il ddl ha avuto sei voti favorevoli e una astensione, dopo aver avuto la copertura finanziaria sia per l’espletamento delle elezioni che per la copertura del costo degli organi istituzionali da parte della commissione Bilancio.
Oggi dopo il voto finale, la proposta di legge può andare in aula per il voto finale, dopo l’approvazione della Finanziaria regionale che a breve andrà al vaglio di Sala d’Ercole. A quel punto sarà tempo di confronto politico in Aula e di assunzioni di responsabilità da parte di partiti (CLICCA QUI).
“Ringrazio tutti i componenti della commissione Affari istituzionali che in questi mesi hanno contribuito attivamente alla stesura di un ddl che finalmente riporterà il governo nelle Province e nelle città metropolitane, eletto direttamente dal popolo. Un modo importante per rilanciare un ente intermedio che da oltre 10 anni è presente nella nostra Regione, ma che non ha mai avuto un governo per rappresentare i bisogni reali dei territori della Sicilia”. E’ la dichiarazione del presidente della I commissione Ignazio Abbate, rilasciata a ilSicilia.it
“L’indicazione del governo – aggiunge il deputato della Dc – è quello di raggiungere l’approvazione prima possibile e conseguentemente andare al voto nel turno elettorale primaverile- estivo, in concomitanza con le elezioni europee e le amministrative che si svolgeranno in svariati comuni siciliani. Tutto quello che non si ha avuto modo di fare da quando sciaguratamente sono state abolite le province. Come politica regionale vogliamo guardare anche oltre visto che la scommessa futura è quella di poter dare ulteriori competenze (gestione dell’acqua, dei rifiuti e l’ambiente) alle Province, togliendone la competenza a tutti gli enti che negli anni sono nati in sostituzione della Provincia, dimostrando ampiamente la propria inefficacia”.
E’ l’ultimo passo atteso dal governo Schifani per mettere in atto la riforma che va verso il ripristino degli enti provinciali e le conseguenti elezioni dirette dei rappresentanti dei cittadini, grazie alla previsione di una relativa copertura finanziaria che mette a disposizione le risorse necessarie per la concretizzazione di un progetto che parte da lontano. Sono stati stanziati 5 milioni per l’espletamento delle elezioni, prevedendo una copertura finanziaria aggiuntiva di 5,8 milioni per coprire i costi gestionali e le indennità degli organi istituzionali.
Sulla questione interviene anche Giusi Savarino, deputata di Fratelli d’Italia e componente della I prima commissione.
“Con la reintroduzione del voto diretto nelle ex Province sarà restituita ai cittadini la parola che gli era stata negata da un provvedimento nefasto e demagogico del governo Crocetta”.
Nel testo della riforma non viene indicata alcuna data, poiché è opportuno prima verificare la compatibilità di questa riforma con l’ancora vigente legge Delrio. Alla prima tornata si voterà in base agli attuali collegi come prevede una norma transitoria. Rinviata all’aula, invece, l’altra transitoria sulle incompatibilità. E’, inoltre, previsto il consigliere provinciale supplente.