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Oggi la Giunta a Palazzo d'Orléans

Ars immobile, ma il governo Schifani va avanti con le attività

giovedì 18 Maggio 2023
Renato Schifani

Sarà colpa delle imminenti amministrative, della finanziaria impugnata, ma resta il fatto che Sala d’Ercole non ha un’agenda su cui lavorare. Non a caso, il presidente della Regione Renato Schifani ha convocato il vertice di centrodestra, con capigruppo e presidenti di commissioni, per fare il punto sull’attività da portare avanti in Assemblea. E mentre l’immobilismo crea malcontento, e chi dice che “se l’Ars è ferma, la responsabilità è del governo”,  la giunta Schifani porta avanti l’azione di indirizzo politico. Proprio oggi il governatore della Sicilia si riunirà con i suoi assessori alle 15:30 a Palazzo d’Orléans. Tante le questioni da affrontare.

Intanto, la stagione estiva è alle porte, e bisognerà programmare e mettere in atto le attività antincendio boschivo, di vegetazione e d’interfaccia. Il rischio incendio è aumentato in maniera esponenziale a causa dei cambiamenti climatici, e anche le imprese agricole sono a rischio. All’ordine del giorno c’è l‘approvazione degli standard operativi e formativi regionali per il volontariato di protezione civile antincendio a supporto del CFRS e del CNVVF. Come chiarito qualche giorno dall’assessore al Territorio e all’Ambiente, Elena Pagana, il piano antincendio della Regione Siciliana è in vigore e scadrà a dicembre del 2023, le attività previste sono già state avviate, ma il governo regionale è al lavoro per aggiornarlo già con sei mesi di anticipo.

Si parlerà anche della programmazione FESR Sicilia 2014/2020, con la proposta di rimodulazione finanziaria e le previsioni per il raggiungimento degli obiettivi di spesa. Promuovere la competitività delle piccole e medie Imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura, saranno gli argomenti principali del punto all’ordine del giorno. A seguire, l’approvazione del “Documento speditivo relativo alle attività di Protezione Civile nell’ambito del ‘Documento di Protezione civile della Diga Trinità’”. Le condizioni di allerta meteo spingono la Regione a provvedere ad una maggiore messa in sicurezza della Diga Trinità. Da mesi è in corso un iter che ha consentito di poter invasare una maggiore quantità di acqua, attraverso un percorso in cui è stato necessario coordinare tutti gli enti regionali coinvolti: dalla Protezione civile, all’Autorità di Bacino, al Dipartimento Acqua e rifiuti. Un obiettivo raggiunto in maniera tardiva rispetto alle esigenze manifestate dagli agricoltori. Per il finanziamento, era previsto attingere al fondo FSC 2014- 2020 pari a circa 3 milioni di euro, finalizzato all’incremento delle condizioni di sicurezza della diga. Auspicio non andato a buon fine.

Adesso che il governo siciliano si adopera per portare avanti le attività, l’auspicio è che l’assemblea si dia una bella mossa. Spine da togliere ce ne sono, che non hanno a che vedere solo con le norme impugnate da Roma – che mette probabilmente in crisi la famosa sinergia politica tra Sicilia e la Capitale – ma anche con il possibile rodaggio che il presidente Schifani potrebbe mettere in atto entro l’estate.

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