Condividi
dal 10 giugno

“Quattro centesimi a riga”: il nuovo libro di Lucio Luca a 10 anni dalla morte del giornalista Bozzo

mercoledì 19 Ottobre 2022

Alessandro Bozzo è un giornalista calabrese alla soglia dei 40 anni. Un bivio della vita al quale arriva con il carico di una serie di minacce da parte della ‘ndrangheta, un lavoro sempre più in bilico e un matrimonio che sta per fallire. Un cronista di provincia, coraggioso e mai asservito ai poteri forti, che all’improvviso si rende conto come tutto quello in cui aveva creduto e per il quale aveva sacrificato la sua esistenza stia per crollare.

“Quattro centesimi a riga”, il romanzo scritto da Lucio Luca per Zolfo Editore (pagg. 304, euro 18) in libreria e su tutte le principali piattaforme di vendita online dal 10 giugno, racconta il contesto nel quale vive gran parte del giornalismo italiano, soprattutto al Sud e nelle periferie: tra precarietà, sfruttamento, salari al di sotto della decenza, pressioni psicologiche, mobbing, editori senza scrupoli e quotidiane intimidazioni.

La vicenda di Alessandro, ripercorsa attraverso un diario-testamento, diventa così una storia collettiva sullo stato dell’informazione nel nostro Paese. Dove tre giornalisti su quattro non hanno un contratto di lavoro e migliaia e migliaia di free lance non riescono nemmeno a fatturare cinquemila euro (lordi) all’anno.

Nel decennale della morte di Bozzo, Lucio Luca ripercorre le tappe di un countdown che porterà il giornalista calabrese a farla finita. “Quattro centesimi a riga”, che amplia e completa un libro già pubblicato da Laurana Editore quattro anni addietro (“L’altro giorno ho fatto quarant’anni, premio articolo 21 e premio Mario e Giuseppe Francese) è un libro drammatico, ma soprattutto un  inno alla libertà di stampa.

La prefazione è firmata dal giornalista Attilio Bolzoni: “La sua anima, quella volevano. Non un articolo, non la sua fatica, il suo sudore. Volevano prenderselo tutto. Lui. Lui e i suoi quarant’anni. Lentamente, giorno dopo giorno, umiliazione dopo umiliazione, dolore dopo dolore. Questo libro – scrive Bolzoni – è una testimonianza preziosa. Perché è dedicato ad Alessandro ma anche ai molti altri Alessandro che sono il giornalismo caldo e tormentato del fianco sud del nostro Paese, perché è vero, è impastato di slanci e di sofferenze, perché è l’essenza del nostro mestiere. Dentro c’è la vita e c’è la sconfitta della vita, c’è la morte, c’è la paura di non farcela, c’è la dignità, c’è la vergogna”.

Il romanzo si chiude con un’appendice sullo stato del giornalismo a dieci anni dalla scomparsa di Bozzo e da una riflessione dello scrittore Roberto Saviano:C’era un ragazzo che in Calabria decise di fare il giornalista. Lo scelse con lo stesso slancio di un missionario, di un suonatore d’organo, di uno studente di sanscrito… Il ragazzo ha talento. Lo fermano, lo vessano, lo sottopagano, lo isolano ma lui resiste. Sa che ciò che fa è più grande della miseria che subisce. Si aspettava tutto questo ma poi qualcosa si rompe. E tutto lo schifo che lo assediava e il dolore che montava da dentro le fibre lo inghiotte. Per sempre. Questo libro è la storia della sua battaglia. La storia di Alessandro Bozzo, giornalista di Calabria”.

Dal romanzo è tratto il monologo “Volevo solo fare il giornalista” portato in scena in tutta Italia dall’attore Salvo Piparo con le musiche di Michele Piccione.

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Referendum 8 e 9 giugno, cosa ne pensano i palermitani: i commenti al risultato CLICCA PER IL VIDEO

ilSicilia.it, passeggiando per le vie di Palermo, ha chiesto ai cittadini in merito al referendum il loro voto espresso e un giudizio sui risultati.

BarSicilia

Bar Sicilia, si parla di acqua e rifiuti con l’assessore Colianni: “L’Isola polo di attrazione per gli investimenti, servono strategie mirate” CLICCA PER IL VIDEO

A Bar Sicilia arriva l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità Francesco Colianni. Una delega impegnativa e con compiti complessi , che riguardano aspetti fondamentali della vita dei Comuni siciliani e dei cittadini

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.