Includere nella ripartizione delle quote tonno anche coloro che fino ad oggi ne sono stati esclusi. Lo chiede il M5S siciliano con un’interrogazione presentata in Assemblea dalla deputata regionale Angela Foti. L’atto parlamentare impegna il governo siciliano ad attivarsi presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, che proprio in questi giorni è chiamato ad emanare un nuovo decreto di ripartizione delle quote tonno. Dopo l’aumento delle quantità concesso da Bruxelles la palla passa a Roma che dovrà decidere a chi assegnare le quote aggiuntive.
Sulla vicenda era intervenuto a Bruxelles anche il parlamentare europeo di Alcamo Ignazio Corrao: “a metà dicembre – aveva dichiarato – il Consiglio di Pesca ha ufficializzato la quota del Tonno Rosso per l’Italia, anno 2017: sono 3.304,82 tonnellate, in crescita rispetto alle 2.752 tonnellate dello scorso anno. La quota aggiuntiva, circa 600 tonnellate, andrà ripartita con decreto a Roma, probabilmente dopo Natale. E’ quindi assolutamente indispensabile che i pescatori e le associazioni di categoria si facciano sentire presso il Ministero al più presto”.
Un provvedimento, per Angela Foti, indispensabile al fine di tutelare la pesca artigianale e per mettere i piccoli pescatori al riparo dal rischio di prendere multe salatissime a causa della cattura fortuita di tonno, durante le battute per la pesca di altre specie. “Abbiamo chiesto a Crocetta – scrive nell’atto di sindacato ispettivo l’onorevole Angela Foti – di attivarsi presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali affinché l’incremento del contingente di cattura del tonno rosso assegnato all’Italia per l’anno 2017 venga ripartito in modo tale da assicurare contemporaneamente la copertura delle inevitabili catture accidentali che hanno determinato sproporzionate e vessatorie sanzioni, peraltro recentemente maggiorate dagli articoli 39 e 40 delle legge 154/2016, ed il rilascio di nuovi permessi di pesca del tonno rosso ai pescatori artigianali che in passato avevano fatto richiesta di permessi ma ai quali non sono stati mai rilasciati. Qualora il Ministero competente, ripartisse tali quote aggiuntive alle marinerie artigianali, sarebbe un segnale di concretezza che oggi in tanti aspettano e che i regolamenti europei caldeggiano sia per il recupero di pratiche tradizionali e meno impattanti sia per evitare si rafforzino monopoli”.
A tal proposito l’onorevole foti chiama in causa il sottosegretario all’agricoltura, il catanese Giuseppe Castiglione, e l’assessore regionale all’agricoltura e alla pesca, Antonello Cracolici. “Un banco di prova – continua – a cui i vari Castiglione e Cracolici non dovranno rimanere a guardare a meno che non intendano tutelare interessi che nulla hanno a che vedere con i pescatori artigianali siciliani, che riguardano le poche e potenti marinerie oltre lo stretto”.