Ci vuole più tempo. La Rap ha deciso il rinvio dell’avvio dello step della raccolta differenziata all’interno del centro città di Palermo. La notizia è venuta fuori da un vertice tenutosi questa mattina nella sede aziendale di piazzetta Cairoli fra il management della società e la IV Commissione Consiliare del Comune di Palermo. Constatata la scarsa diffusione dei kit in alcune aree del territorio e la necessità di partire in contemporanea nell’intero centro storico, le parti hanno deciso di procrastinare l’avvio delle operazioni al 27 febbraio. Ciò per dare il tempo alle maestranze di completare i passaggi propedeutici, tra cui spiccano le attività di sensibilizzazione alla cittadinanza nei quartieri di Albergheria, Ballarò e Papireto.
Accordo transattivo, manca ancora la firma
Quello della raccolta differenziata è uno dei temi caldi che stanno interessando la Rap nelle ultime settimane. Fra i punti in agenda della società c’è la questione legata ai 18 milioni di euro di crediti riconosciuti dal Consiglio Comunale a fine dicembre. I soldi sarebbero pronti, ma in azienda non sono ancora arrivati. Il perchè lo ha raccontato la redazione de ilSicilia.it qualche giorno fa. Dagli uffici del Controllo Analogo sono arrivate precise richieste alla società di Giuseppe Todaro. Fra queste spicca la rinuncia agli interessi maturati dal 2016 ad oggi sui crediti che l’azienda vanta nei confronti di Palazzo delle Aquile. Una somma di non poco conto per un Comune fiaccato ancora da un piano di riequilibrio che impone paletti stringenti. Da Rap è arrivata una disponibilità di massima. Tutto però dovrà passare da un accordo transattivo fra le parti, ad oggi ancora in corso di redazione.
Il piano di ricapitalizzazione di Rap
Un modo per mantenere buoni rapporti, in un momento di grande emergenza per l’azienda di Giuseppe Todaro. Oltre alla sopracitata delibera sui disallineamenti, la priorità della società di piazzetta Cairoli è quella di concludere positivamente il piano di ricapitalizzazione del bilancio, chiuso nel 2023 con un passivo da quasi 10 milioni di euro. Una cifra mostruosa che supera di tre volte il capitale sociale della Rap. Fatto per il quale, dal Comune, è stata messa in campo una strategia che prevede un ricorso massiccio a passaggi di proprietà per rinforzare le immobilizzazioni materiali dell’azienda. Fra i beni che dovrebbero diventare di proprietà di Rap ci sarebbe la sede aziendale di Palazzo Cairoli e alcuni dei CCR (Centri Comunali di Raccolta) aperti in città. I passaggi burocratici sarebbero in corso. E fonti di Radio Palazzo parlano addirittura della possibilità che tutto si possa concludere fra gennaio e febbraio.