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Il Presidente dell‘Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, che presiede anche la Fondazione Federico II, ha inaugurato l’itinerario archeologico di Palazzo Reale “Radici Ritrovate“, alla scoperta delle storie sotterranee di Palermo, fin da oggi pomeriggio.
“Questa terra è meravigliosa, ogni giorno scopri qualcosa di diverso. La riapertura era pronta già dall’anno scorso, se non fosse stato per il Covid che ha bloccato tutti. Riapriamo con infinita gioia perché è un ulteriore tassello alla sistemazione di questo palazzo, che in questa legislatura siamo riusciti a fare. Un lavoro importante per tutti, per i palermitani in primis, ma anche per i turisti. Ancora una volta, grazie alla Federico II”, ha detto il presidente dell’Ars.
E i lavori di ricostruzione, ricorda Gianfranco Miccichè, sono partiti dapprima dall’apertura del portone monumentale, poi si è ricostruito tutto il percorso arabo-normanno e medievale e si finisce con la riapertura delle mura puniche, “Il palazzo a questo punto è recuperato al 100%. C’è ancora qualcosa da fare, mancano le segrete, le galere verso le quali non si può ancora arrivare, ma provvederemo anche a questo e insieme alla Sovrintendenza abbiamo qualche idea”.
Un progetto culturale di tre anni che trova la sua ratio nel riconsegnare alla cittadinanza la piena fruizione di un tesoro archeologico millenario, ma anche quella di potenziare l’offerta turistica. I reperti dimostrano insediamenti umani antecedenti alla dominazione arabo-normanna, ossia il popolo punico che ha segnato in modo indelebile il capoluogo siciliano e tutta la Sicilia e che testimoniano una capacità di organizzazione militare della stessa civiltà. Quindi, l’occasione data da “Radici Ritrovate” è duplice: quella della riapertura dei percorsi ai turisti del mondo, ma anche quella di divulgare la cultura storico-archeologica siciliana.
Si riaprono, dopo più di dieci anni, le mura puniche delle quali è stato rinnovato il percorso che risale a 2500 anni fa. Si racconta una pagina importante della storia millenaria della nostra Isola e del palazzo, “Che testimonia l’esistenza di una civiltà, quella punica, insieme a quella islamica ed araba-normanna e che he 25oo anni ha contraddistinto il nostro territorio con una raffinatezza culturale e con dei resti leggibili ancora oggi. Leggiamo una storia importante di Palermo”, ha detto Patrizia Monterosso, direttrice della Fondazione Federico II.
Un percorso archeologico che da oggi pomeriggio sarà fruibile da parte di tutti, turisti esteri e cittadini siciliani che permette di far emergere quei reperti che durante l’ultima campagna di scavi durante la quale riemergevano dalle fondamenta di Palazzo Reale ed oggi in esposizione per sempre nello stesso Palazzo dei Normanni, accompagnato da un corredo funerario della Necropoli punica risalente alla prima metà del V secolo. Tra i più importanti reperti, la mappa della Sicilia e di Palermo del XI secolo, arrivata dall’Università di Oxford, oltre che una serie di ritrovamenti integri del periodo punico.