Sono due le memorie con le quali il manager Ferdinando Croce, sospeso dall’Asp di Trapani dalla Regione dopo lo scandalo dei referti istologici, ha respinto le accuse sottolineando che molti dei gravi disservizi rilevati risalgono a prima della sua nomina avvenuta il 4 luglio 2024, e prima del suo incarico di commissario straordinario iniziato l’1 febbraio dello stesso anno.
La redazione de ilSicilia.it è in possesso di alcuni passaggi delle memorie difensive dove lo stesso Croce parla di “fumus persecutionis” nei suoi confronti. Già da giugno 2023, come viene evidenziato nelle memorie, i verbali interni dell’Asp trapanese indicavano criticità note all’allora direzione aziendale e sanitaria, ma mai formalmente trasmesse al direttore dopo il suo insediamento.

Nelle controdeduzioni del manager Ferdinando Croce inizia a emergere la verità attraverso il racconto di chi ha vissuto in prima persona il “clima di terrore e omertà” nel reparto di anatomia patologica.
La verità sullo scandalo dei referti dell’Asp Trapani inizia, infatti, a venire a galla grazie alle preziose e significative testimonianze e ricostruzioni di medici che hanno lavorato proprio nel reparto di anatomia patologica, già nel 2023 diretto dall’allora primario Domenico Messina: nelle controdeduzioni di oltre 100 pagine presentate dal manager sospeso dalla Regione, spicca quella di un medico sottoposto al Messina che racconta, senza filtri, la gestione degli esami da refertare e il “clima di terrore e omertà” vissuto per lungo tempo.
Insomma, ci sarebbero ancora tante verità non raccontate e forse i protagonisti di questa spiacevole vicenda sono altri.