Si è sbloccata la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo dei 13.800 dipendenti diretti della Regione Siciliana, almeno per quanto riguarda la parte economica.
Dopo 10 anni di attesa e un confronto che negli ultimi mesi era diventato molto teso le organizzazioni sindacali e l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale nelle pubbliche amministrazioni, hanno trovato l’accordo sull’aumento in busta paga, pari a 90,30 euro per il triennio 2016-2018. Resta, invece, ancora tutta da discutere la parte ordinamentale, ovvero quella relativa ai diritti e ai doveri del dipendente sul posto di lavoro.
“Siamo soddisfatti, i lavoratori attendevano stanchi. Era ora”, scrive sul proprio profilo Twitter la Cisl che ha firmato per mano di per mano dei segretari generali Mimmo Milazzo e Paolo Montera. Per la sigla sindacale si tratta di un incremento che ricalca quello dei lavoratori statali.
Il nuovo contratto prevede la riduzione delle categorie (A, B, C, D), da tre a quattro con la fusione delle prime due. Ma la grande novità consiste nella cristallizzazione del salario accessorio derivanti dal Famp (Fondo di amministrazione per il miglioramento delle prestazioni). Questo, infatti, non sarà più oggetto di contrattazione, ma verrà riconosciuto secondo dei automatismi.
Soddisfazione è stata espressa anche da Gianni Borrelli e Luca Crimi della Uil che rilanciano: “Adesso restano da affrontare e risolvere altre problematiche: dagli ispettori del lavoro alla riqualificazione e riclassificazione del personale. E’ stato già istituito all’Aran un tavolo tecnico per il prossimo 1 febbraio”.
Di tono critico, invece, il commento del Sadirs secondo cui “non è il miglior contratto del mondo ma era necessario firmare per fare un passo avanti. Gli aumenti – affermano Fulvio Pantano, Franco Madonia e Peppino Salerno – sono in linea con il contratto nazionale, ora inizieranno i lavori sulla parte ordinamentale. Staremo attenti e vigileremo affinchè si possano porre in essere quelle condizioni che servono a ridare slancio all’amministrazione”.
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