Parte il nuovo sistema integrato di educazione e istruzione, relativo alla scuola dell’infanzia, della Regione siciliana. A darne notizia sono stati gli assessori all’Istruzione e alla Famiglia, ovvero Roberto Lagalla e Antonio Scavone, attraverso una direttiva indirizzata ai comuni contenente le modalità di destinazione di oltre venti milioni di euro, da integrare con le risorse residuali di annualità precedenti.
In sinergia con l’ufficio scolastico regionale, il governo Musumeci aveva annunciato il progetto agli enti locali durante lo scorso mese di marzo, con l’obiettivo di favorire la continuità didattica ed educativa, rimodulando il percorso scolastico dell’alunno sin dai primi anni di vita. “Da un lato – dice Nello Musumeci – puntiamo ad aumentare il numero di bambini che avranno accesso ai servizi, dall’altro a offrire servizi migliori e integrati alle nuove esigenze delle famiglie“.
Per quanto riguarda i servizi della prima infanzia (da zero a tre anni), è stata individuata una prima tranche di versamenti di circa 12 milioni di euro. Sarà possibile, così, accrescere il numero dei posti, con la gratuità del servizio, per circa mille bambini nelle strutture private accreditate alla Regione o provvedere all’ampliamento di altrettanti posti nelle strutture pubbliche comunali.
A questa misura ne viene affiancata un’altra, che permette di allargare l’accesso al “bonus nido” nazionale, con criteri e priorità analoghe allo stesso, ma che prescindono, in prima istanza, dal reddito, in maniera da intercettare anche quei target sociali che oggi presentano importanti difficoltà economiche, soprattutto in presenza di più bambini in famiglia.
Le linee guida consentiranno, inoltre, di incrementare la qualità dei servizi attraverso un ampliamento dell’orario di accoglienza, compresi i mesi estivi durante i quali spesso i nidi sono chiusi, rispondendo così positivamente alle esigenze lavorative delle famiglie e provvedendo, nel contempo, alla realizzazione di progetti che aumentino l’accessibilità del servizio.
Per la scuola dell’infanzia, da tre a sei anni, di competenza del dipartimento Istruzione, la prima novità è rappresentata dall’abbattimento dei costi a carico dei comuni per le mense. Con due milioni e mezzo di euro, infatti, sarà messo a disposizione un contributo di circa quaranta euro per 63 mila bambini.
Altri due milioni e mezzo di euro saranno utilizzati, poi, per l’accoglienza gratuita di due bambini, in condizioni di disabilità certificata o di disagiate condizioni economiche, per ogni scuola dell’infanzia che ne abbia fatto richiesta, per un totale di 2.386 alunni. È poi aumentato il numero delle “Sezioni primavera” – riferite alla fascia d’età dai ventiquattro ai trentasei mesi – che passano da 138 a 252 grazie al contributo di oltre un milione di euro.
Questo consentirà di potenziare il servizio in favore delle famiglie, permettendo una maggiore distribuzione sul territorio regionale. Sono state, inoltre, incrementate le risorse a disposizione delle Sezioni già esistenti, grazie a un ulteriore stanziamento di quattrocentomila euro.
Per ognuna delle nove province siciliane sarà realizzato un “Polo didattico”, cui sono destinati complessivamente 180 mila euro per avviare, anche in collaborazione con le università, iniziative di progettazione e ricerca pedagogica e didattica in continuità con la scuola primaria.
Altra novità, infine, riguarda la formazione del personale: con un budget di oltre 180 mila euro saranno istituite le scuole “Polo per la formazione“, già individuate dall’ufficio scolastico regionale, che avranno il compito di organizzare, per docenti ed educatori del territorio, due moduli di trenta ore ciascuno, dopo aver rilevato i bisogni formativi.