Il mattone è sempre stato un tema attuale per la Regione Siciliana. Per l’esattezza gli immobili. Questa legislatura ha a cuore le problematiche che nel corso degli anni hanno attanagliato questa vicenda. Circa 160 sono gli immobili di cui al momento non si sa il valore ma che vorrebbe vendere. Il governatore Nello Musumeci tempo fa aveva dichiarato alla stampa di aver fatto delle “scoperte incredibili” rispetto a immobili sfitti ma di cui la Regione pagava un canone annuo e anche in merito a 550mila ettari di terreni in possesso di ‘mamma Sicilia’ ma inutilizzati.
“Si va da ex feudi e piccoli lotti di terreno, superstiti della riforma agraria, a masserie e capannoni di industrie alimentari dismesse, a campagne in pianura e in alta montagna. Un immenso patrimonio che potrebbe superare i 550mila ettari: solo l’Ente di sviluppo agricolo è proprietario di circa 400mila ettari; il dipartimento per lo Sviluppo rurale ne gestisce, invece, 150mila. E poi ci sono gli immobili appartenenti alle Aziende sanitarie provinciali, provenienti essenzialmente da lasciti e donazioni di benefattori. Per la stragrande maggioranza di questi beni – ha aggiunto ancora il presidente – mancano dati dettagliati e valutazioni agronomiche. Inutile dire che tra le pieghe di tanta indifferenza, che ha caratterizzato negli anni la gestione del patrimonio pubblico in Sicilia, si annidano mafiosi, speculatori, opportunisti e qualche ‘amico del giaguaro’, che detengono senza alcun titolo immobili non di loro appartenenza“, affermava tempo fa ai giornalisti il governatore.
Una tematica che sta interessando anche la commissione Antimafia attraverso varie audizioni in merito al famoso censimento del patrimonio costato 90 milioni e su tutti gli sviluppi del caso, fino ad arrivare alla vicenda della password di cui si è entrati a disposizione solo poco tempo fa. Allora il governo regionale Cuffaro pensò di vendere una parte degli immobili di proprietà regionale utilizzando la Spi, Sicilia patrimonio immobiliare, una società mista, al 75 per cento della Regione e al 25 per cento dei privati. Attorno a quell’operazione sono stati tanti i dubbi e le ombre, messi nero su bianco anche dalla Corte dei conti. Nel 2012, poi il governo Lombardo ha deciso di escludere la Spi dalla gestione del patrimonio immobiliare. Sarebbe partito così un contenzioso con i privati rappresentati dall’immobiliarista Ezio Bigotti recentemente finito al centro delle cronache giudiziarie. Ad oggi la Spi è in liquidazione.
Quindi, nel corso di vecchie legislature ed esattamente nell’era Cuffaro, la Regione a quanto pare è stata abbastanza contraddittoria in merito al patrimonio immobiliare ed affitti.
Sotto questo profilo balza agli occhi una cifra di un affitto che supera 1,5 milioni. La somma riguarda l’immobile in cui ad oggi sono presenti gli uffici regionali del dipartimento acqua e rifiuti in viale Campania. Il contratto è stato stipulato nel 2011 e teoricamente doveva essere concluso nel 2017. Ma a quanto pare anche questa legislatura continua a pagare l’affitto degli uffici di via Campania. Quanto meno la fornitura di luce elettrica di Giugno 2018. Documenti riscontrati sul sito regionale attestano che: “…si può procedere all’impegno e alla liquidazione della spesa complessiva di euro 11.636,37 per far fronte al pagamento delle fatture emesse dalla società Utilia srl”.
L’immobile pare sia stato costruito negli anni 80 dai cugini Nino e Ignazio Salvo, balzati alle cronache come boss di Cosa Nostra in Sicilia. Per anni l’edificio è rimasto abbandonato, poi la proprietà è passata alla società Utilia srl che l’ha affittata alla Regione. A quanto pare, il presidente di Utilia è il professore di economia Carlo Sorci, i due consiglieri: Giulia Sorci e Ciacciofera Giancarlo. La sede legale della società da poco è stata trasferita a Milano. Sia il professor Sorci (5 anni e 4 mesi) che Giancarlo Ciacciofera (6 anni) sono stati condannati in primo grado per il crack finanziario della impresa Miraglia che si occupava di abbigliamento. Il professor Sorci ha ricoperto numerosi incarichi amministrativi. Oltre ad essere Presidente della società Utilia, tempo fa il professor Sorci è stato anche il presidente della Spi, la società regionale che avrebbe dovuto curare il patrimonio immobiliare di Palazzo d’Orleans. Un paradosso? O solo bravura?.