Conti in rosso per le grandi società partecipate della Regione. Su tutte l’Ast, Azienda trasporti siciliana, l’Airgest, che gestisce l’aeroporto di Trapani, e il Parco scientifico e tecnologico (Pst). Il dato emerge dal bilancio di previsione 2018 depositato all’Ars dal governo Musumeci che ricorre ad un salvacondotto da 4,6 milioni per rimpinguare le casse.
Le perdite più consistenti sono quelle di Pst e Airgest con un ammontare pari a, rispettivamente, un milione e mezzo e un milione e 300 mila euro. L’Ast, si ferma a poco più di un milione un milione.
Registrano utili invece la Seus (3 milioni), Riscossione Sicilia (2,7 milioni) e l’Irfis (470.605 euro) mentre la Sas è in pareggio. Tutte quelle menzionate, sono le uniche società partecipate ad avere approvato i pre-consuntivi a fine 2017, perché nessuno ha deliberato sugli esercizi dello scorso anno. Una situazione di incertezza che si riflette sulla contabilità della Regione.
In base ai pochi dati in possesso, dunque, il governo in questa fase ha iscritto in bilancio 4,62 milioni nel fondo perdite delle società partecipate, somma che copre i buchi delle uniche tre società con i pre-consuntivi in regola (3,77 mln) e quelle stimate per altre tre società con i conti in rosso: Interporti Spa, Maas Spa e Sicilia Digitale Spa.
Il governo si riserva tuttavia “Eventuali rettifiche qualora necessario, in sede di assestamento di bilancio, quando saranno disponibili i bilanci d’esercizio di tutte le partecipate, da approvare dalle rispettive assemblee entro il 30 aprile o entro il 30 giugno di quest’anno“.
L’utilizzo del fondo non è previsto per le eventuali perdite di società in liquidazione, una scelta che il governo fa sulla base “di una vasta e nota giurisprudenza contabile“.