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Regione, il Governo nazionale impugna la legge sulla pianificazione territoriale

domenica 18 Ottobre 2020

Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge della Regione Siciliana n. 19 del 13/08/2020, recante “Norme per il governo del territorio“. La decisione è stata presa su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia.

LA NOTA

Secondo quanto rende noto Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm, l’impugnativa e’ stata deliberata “in quanto le disposizioni contenute negli articoli 8, 15, 19, 21, 22, 25, 26, 27, 36 e 37, riguardanti la pianificazione territoriale con valenza anche paesaggistica, eccedono dalle competenze statutarie della Regione siciliana, violando gli articoli 9 e 117, primo e secondo comma, lettere l) ed s), della Costituzione, con riferimento alla materia dell’ordinamento civile e della tutela dell’ambiente, dei beni culturali e del paesaggio. Al fine di superare le questioni emerse e addivenire ad un testo legislativo che consenta la rinuncia all’impugnativa, il Governo costituirà nelle prossime settimane un tavolo con la Regione e le Amministrazioni interessate“.

Inoltre il Consiglio dei ministri ha rinunciato all’impugnativa della legge della Regione Siciliana n. 4 del 3 marzo 2020, “Disposizioni in materia cimiteriale, di polizia mortuaria e di attività funeraria. Modifiche alla legge regionale 17 agosto 2010, n. 18”, “in quanto la Regione, con successiva legge regionale, ha modificato le disposizioni impugnate adeguandole alla normativa statale di riferimento“, prosegue la nota.

TRIZZINO (M5S): “La riforma resta in piedi. Rimedieremo nei prossimi giorni”

Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare alcuni articoli della riforma urbanistica. Una legge frutto di un lavoro trasversale al quale tutte le forze politiche del Parlamento regionale siciliano hanno contribuito, anche il M5S“.

Lo afferma il deputato del M5S all’Ars, Giampiero Trizzino, responsabile nazionale per l’ambiente del Movimento.

L’impugnativa – dice Trizzino – riguarda il presunto sforamento delle competenze regionali nelle norme a tutela del paesaggio. Più in particolare viene contestato che nella redazione da parte della Regione del cosiddetto ‘Piano territoriale regionale con valenza paesaggistica’, i vincoli paesaggistici preesistenti potessero perdere parte della loro forza prescrittiva“.

Resta comunque in piedi tutta l’impalcatura della riforma. Così come le norme a tutela dell’ambiente sostenute dal M5S,come quelle sulla ‘riduzione di consumo di suolo’, della “’rigenerazione urbana’ e il cosiddetto ‘certificato verde in edilizia’, una misura assolutamente rivoluzionaria nel panorama del diritto urbanistico, che garantisce parimenti una redistribuzione sostenibile dei carichi volumetrici eil recupero ambientale di aree degradate“.

Dispiace – commenta Trizzino – che il Mibact che oggi ha sostenuto l’impugnativa, ieri era seduto al tavolo di concertazione con la Regione e il sottoscritto per scrivere una proposta emendativa che evitasse l’impugnativa. A quel tavolo la proposta era arrivata, era stata condivisa e trasmessa a Roma con lettera di impegno del Presidente della Regione. Ma a quanto pare non è bastato. Ad ogni modo è apprezzabile la nota del Consiglio dei Ministri, con la quale si dichiara la volontà di ritirare l’impugnativa all’indomani dell’approvazione di quella proposta che, siamo certi, arriverà nei prossimi giorni. Anzi sarà una occasione per migliorare ulteriormente la riforma“.

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