“Ho presentato, la settimana scorsa in Parlamento, un disegno di legge per deregolare 250 pratiche autorizzative sul paesaggio. Si tratta di pratiche sia pubbliche che private. In questo modo, per esempio, chi vuole aprire una finestra oppure vuole fare un gradino in più in una scala, non deve chiedere più l’autorizzazione alla Sovrintendenza”.
Lo ha detto l’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, durante un incontro con la stampa straniera, organizzato dal Consorzio di Tutela del Vino Doc Sicilia. L’incontro si è tenuto in treno, lungo la tratta Palermo – Agrigento.
“Bisogna cercare di eliminare l’idea che un privato è un trasgressore. Il privato rispetta le leggi che gli vengono imposte. Se poi sbaglia, verrà punito”, ha detto Tusa, che ha aggiunto: “Quanto previsto nel ddl non lo abbiamo inventato noi, lo ha già previsto lo Stato con una delle tante aggiunte al codice dei beni culturali. Noi lo abbiamo ripreso e abbiamo cambiato qualcosa, ma sostanzialmente abbiamo recepito la normativa nazionale”.
“Tutti i comuni siciliani dovrebbero provvedere alla standardizzazione di una serie di interventi. Così, il cittadino sa che per mettere una finestra oppure colorare un prospetto, sa che lo deve fare in un certo modo e se trasgredisce viene multato”, ha aggiunto Tusa. Quindi sulle strade delle aree più interne della Sicilia: “sono al collasso. Questa insana politica, che non ha deciso se le province rimangono o non rimangono, ha determinato il blocco della manutenzione delle strade provinciali, per cui le strade provinciali sono ormai praticamente finite; ci sono alcuni comuni che sono quasi irraggiungibili, per esempio alcune frazioni del comune di Ramacca che prima si raggiungevano in 20 chilometri, adesso si raggiungono in 80 chilometri. Abbiamo stanziato per la rete viaria nterna 480 milioni di euro, che il governo ha già collazionato, fondi questi che riguardano soprattutto le aree di Enna e Caltanissetta e Messina”.