Un fondo d’emergenza per le sostenere le imprese in crisi e trainare l’economia in picchiata a seguito del lockdown.
È lo strumento che il governo siciliano guidato da Nello Musumeci ha deciso di istituire d’intesa con la Banca europea per gli investimenti (Bei), destinandovi un plafond di partenza pari a 26 milioni di euro. Risorse queste, al momento allocate nel “Fondo Tranched Cover Sicilia“, che alla luce della crisi economico-finanziaria generata dalla pandemia del Corona virus, viene valutato come “anacronistico”.
Il Fondo “Emergenza imprese” verrà alimentato in quota parte dalla Bei, che concede alle imprese prestiti a tasso zero con un pre-ammortamento a tre anni e la restituzione in vent’anni. Ma soprattutto, ed è questa la novità, il credito sarà fruibile anche dalle aziende senza merito creditizio. La Sicilia è così, insieme con la Sardegna, la prima regione italiana a attivare le misure delle Bei.
La scelta di revocare l’avviso relativo al “Fondo Tranched Cover Sicilia“, dove erano state convogliate le risorse dei fondi Jeremie (per favorire lo sviluppo e l’espansione aziendale del sistema delle piccole e medie imprese siciliane) e Jessica (attivato per agevolare progetti di riconversione di siti industriali abbandonati, realizzare strutture ospedaliere e universitarie e recuperare edifici migliorandoli nell’efficienza energetica) è stata assunta dal governo regionale dopo avere ascoltato l’Abi e i Confidi che hanno condiviso questa nuova strategia.
Per il trasferimento del budget in questo nuovo ‘Fondo di fondi’, il governo regionale presenterà un emendamento al primo disegno di legge utile per modificare la norma di riferimento. E oltre alla dote iniziale di 26 milioni, punta a stanziare altri 25 milioni di euro. Con la compartecipazione della Bei il Fondo potrà arrivare a una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro.