Il nuovo regolamento sulla movida a Palermo non ha pace. Mentre la votazione finale in consiglio comunale, inizialmente prevista per mercoledì, è slittata a venerdì 10 novembre, è intanto già pronto un primo ricorso al Tar.
Lo presenteranno i residenti delle zone balneari del capoluogo. La vicenda era iniziata nel marzo di quest’anno, quando il Comune aveva preannunciato le nuove regole, con possibilità per stabilimenti, circoli e locali di Romagnolo, Sferracavallo, Addaura e Mondello di consentire la musica fino a tarda notte.
Un gruppo di cittadini riuniti nel comitato “Valorizziamo l’Addaura” aveva deciso di inviare una prima lettera di contestazione. Adesso, si è arrivati alla diffida al Comune, alla Prefettura e alla Questura, per sottolineare “i possibili danni che ne avrebbero i residenti delle aree costiere e, di conseguenza, proporre alcune modifiche”.
Nella bozza del regolamento comprensiva degli emendamenti, in realtà, si prevede che dal primo giugno al 30 settembre nei locali della costa si possa diffondere musica dal lunedì al giovedì dalle 10 all’1 di notte, per arrivare nei fine settimana fino alle 3.
Inizialmente, il primo testo portato in Sala Martorana prevedeva la diffusione sonora tutto l’anno dalle 10 alle 2, senza distinzioni tra giorni feriali e giorni festivi, contrariamente a quanto stabilito per il centro storico.
In un altro emendamento si fa riferimento anche ai “meccanismi di rotazione, prenotazione o altro strumento ritenuto idoneo al fine di regolamentare la concentrazione in specifici ambiti urbani di attività che praticano diffusione sonore e/o intrattenimento e garantire il riposo notturno”.
Nell’ottica di un bilanciamento tra le attività commerciali e le esigenze dei residenti, il ricorso farebbe anche riferimento al fatto che ci sia una differenza tra centro storico e zone balneari: “Se per il centro, prima di rilasciare l’autorizzazione per la musica viene richiesta una perizia fonometrica, con indicazione dei livelli percepiti nell’abitazione più vicina e che gli impianti di amplificazione siano dotati di limitatori, questo esame non viene richiesto per le zone costiere”, dicono i residenti che minacciano il ricorso al Tar.
Il punto è che i singoli emendamenti ad ognuno dei 7 articoli del regolamento dovranno passare al vaglio del consiglio comunale, che da due giorni non riesce a venirne a capo. Non tanto perché le nuove norme mettano davvero in disaccordo le parti, quanto per il fatto che i numeri in Sala Martorana continuano a non tornare. “Quanto deve durare ancora il giochino?”, ha chiesto provocatoriamente il consigliere dem Fabio Giambrone riferendosi al numero legale spesso raggiunto solo con il contributo delle opposizioni.
La partita a scacchi nella coalizione che ha appoggiato la sindacatura di Roberto Lagalla poco più di un anno fa sembra solo all’inizio.