Luca Sammartino, Valeria Sudano, Giovanni Cafeo e adesso Francesco Scoma, con rumors insistenti che danno pure l’ ‘oriundo siciliafuturista’ Edy Tamajo con le valigie pronte. L’emorragia che in Italia Viva si sta registrando in queste settimane in terra di Sicilia è di quelle da salasso elettorale.
Con le elezioni amministrative di Palermo alle porte, quelle per l’elezione del Presidente della Regione a seguire e le Politiche a un tiro di schippo, il partito fondato da Matteo Renzi sembra un treno dal quale tutti vogliono scendere. Forse a causa dei sondaggi che danno la formazione politica sotto la quota di sbarramento e con percentuali asfittiche.
Non proprio un messaggio di benvenuto dall’Isola, dunque, dove Renzi approderà nel finesettimana per presentare il suo libro ‘Controcorrente’. Solo che il vento sembra allontanare i ras di voti isolani dalle sponde renziane, tanto che Davide Faraone, plenipotenziario di Italia Viva in Sicilia, ha un bel da fare nel cercare di tenere alto il morale delle truppe a colpi di note stampa.
“C’e’ chi pensa che un partito debba snaturare i suoi ideali, la sua coerenza, la sua identità per non perdere la sua poltrona e quando verifica che non accade se ne va. Chi sceglie ora di andare via, poi, sbaglia i suoi conti e rischia di perdere oltre che la faccia anche la poltrona”. Queste le parole del presidente dei senatori di Italia Viva. “Noi – aggiunge – abbiamo un altro modo di fare politica, dalla prima Leopolda, sempre coerenti. Si vince e si perde ma i valori valgono più di tutto. Per uno che va via in nome di una poltrona tanti ne arriveranno in nome di un’idea“.
La coerenza, insomma, come struttura portante di un partito che però, ricordiamo è nato in Parlamento senza confrontarsi alle elezioni Politiche e quindi ‘intruppando’ persone che, per lo stesso fatto, di idee ne avevano di diverse alle spalle: eletti con altre formazioni politiche che in corso d’opera avevano deciso di trasferirsi armi e bagagli alla corte renziana. Chi la fa l’aspetti, verrebbe da dire… E come non citare in questo contesto l’altalenante orientamento politico dei renziani a Palermo, prima con Orlando e poi contro? Beh… chi ci capisce è bravo.
Per ultima, ma non meno importante, la questione relativa al referendum per l’abolizione del reddito di cittadinanza promosso da Matteo Renzi. Una mossa ardita che in Sicilia – dove il beneficio approvato dal governo Conte I va nelle tasche di tanti nuclei familiari – che, dopo gli eletti, potrebbe far scappare da Italia Viva anche tanti elettori.
Che Faraone rischi di rimanere l’unico ad attendere Renzi quando varcherà lo Stretto?